Andrea Cassarà si inchina a Enzo Lefort nella finalissima del CIP 2014 e consegna l’enfant du pays alla festa di un intero palazzetto che dal 2011 (quando vinse Erwann Le Pechoux) attendeva di cantare in coro la Marsellaise. Un assalto specchio della condotta di gara del bresciano nell’arco dell’intera giornata: un po’ schiacciasassi, un po’ vittima di pericolosi black out che hanno rimesso in pista avversari che sembravano già avviati alla doccia prima di rivedere uno spiraglio di luce. Nel caso della finale per l’oro, Andrea parte fortissimo, si issa sul 3-0 e poi fino al 6-3 prima di subire il ritorno del francese: una zampata, un parziale di 12-3 che vuol dire vittoria per il fiorettista di casa. Sul podio ci salgono anche Peter Joppich e lo statunitense Gerek Meinhardt, sconfitto da Lefort all’ultima stoccata.
Un argento che lascia l’amaro in bocca, ma che al contempo risolleva il morale della truppa azzurra, falcidiata quasi in toto già nell’assalto dei 64: Francesco Trani è stato uno dei primi ad uscire, sconfitto da Choupenitch, che (15-13). La stessa sorte è poi toccata a Nista, battuto 15-10 dall’inglese Davis, Luperi sconfitto dal francese Martine 15-9 e Simoncelli, 15-5 da Cadot. Non meglio è andata tanto ad Alessio Foconi quanto a Tobia Biondo, sconfitti entrambi 15-9 rispettivamente da Chida e Pauty. E se persino i più quotati Aspromonte ed Avola non sono riusciti a dire la loro, finendo sconfitti rispettivamente dal tedesco Bachmann (15-13) e dal brasiliano Perrier (14-13), tutto sembrava destinato a girare storto per Cipressa e i suoi ragazzi.
Le note positive sono però giunte da Andrea Baldini e Andrea Cassarà, ma soprattutto da un fantastico Daniele Garozzo, fratello di Enrico, che già dal primo turno è apparso in forma imponendosi per 15-8 sul tedesco Perelmann, quindi distruggendo in serie l’americano Imboden (15-7) e il russo Ganeev (15-5) prima di fermarsi al cospetto di Andrea Cassarà nell’assalto decisivo per entrare in zona podio: 15-7 il punteggio con cui il bresciano batte il giovane compagno di nazionale.
Baldini ha terminato la sua corsa agli ottavi, dove ha trovato a sbarrargli la strada la sua bestia nera Peter Joppich: peccato, perché il livornese era partito bene, ma ha subito poi il ritorno del quattro volte campione del mondo, che ribalta dal 2-6 fino al 15-9 con cui chiude i conti. Prima di incrociare il fioretto con Joppich, Baldini aveva eliminato nell’ordine il cinese Chen (15-7) e il polacco Majewski (15-11) . Cassarà ha cominciato il suo percorso eliminando il francese Sido (15-10), quindi l’altro transalpino Pauty, regolato all’ultima stoccata dopo che quest’ultimo era arrivato a un passo dalla vittoria sul 14-11. E dato che Andrea non ama tenere tranquille le coronarie dei suoi tifosi, ecco che ha infiocchettato un’altra rimonta da manuale contro il giapponese Chida, scappato sul 7-4 prima di venir battuto 15-12. L’assalto con Joppich, prima distanziato, poi fatto tornare in gara e quindi definitivamente piegato 15-10 è stato il preludio alla già raccontata finale.
Domani c’è la prova a squadre, con i magnifici quattro all’assalto di una medaglia, capitanati da un Cassarà che sarà certo desideroso di prendersi la sua immediata rivincita.
Twitter: @Mary_Lamo
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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