Lui è il direttore editoriale di Sky Sport, il volto e la voce degli sport olimpici, di tutto ciò che gira lontano dal pallone e dagli stadi. Ma quando non è in redazione, Giovanni Bruno è il papà di Margherita, giovane promessa della scherma azzurra, tesserata per la Mangiarotti di Milano, protagonista dell’ultimo Gran premio giovanissimi nella categoria ragazze, tanto nella spada (seconda) quanto nel fioretto (quinta). Ora, passata tra le allieve, si è guadagnata la convocazione in nazionale di spada per i Campionati del Mediterraneo di categoria. E pensare che il primo fioretto l’aveva impugnato quasi per caso.
Quando e come Margherita ha deciso che avrebbe fatto scherma?
Cercavo uno sport che completasse la sua preparazione allo sci. Era lo sci il suo primo sport, non andava male, ma gli allenamenti e le gare erano esclusivamente nei week-end. Tentammo con il nuoto ma l’occasione arrivò dal classico reclutamento scolastico. Il Circolo Mangiarotti fece delle dimostrazioni e lezioni alla sua scuola elementare e ci piacque molto. Dalle lezioni a scuola a quelle in palestra il passo fu breve, e la scelta quanto mai azzeccata. Per giocare cominciò con la sciabola di plastica, poi seriamente il fioretto e infine, per esigenze di squadra, cominciò anche con la spada. Ora è biarma con buoni risultati in entrambi i casi.
Ci racconti un aneddoto e un momento particolarmente emozionante legato a una sua gara?
Ogni gara è un’emozione particolare. Confesso che da genitore è uno stress micidiale e francamente nulla a che vedere con lo sci che dura un minuto e poco più. La scherma è interminabile e alla fine penso, per assurdo, di essere più provato di mia figlia. Un paragone improponibile ma reale. Più che aneddoti sono le scaramanzie che non ci mancano… saranno le mie origini napoletane, ma Maggie ha sempre un pezzetto di tartan royal stewart sulla maschera, io non posso parlare durante gli assalti, devo essere presente per acqua e asciugamano e, nel dopo assalto, raccattare lo strascico tra sacca , armi e passanti. L’emozione più grande è stata la finale del campionato italiano Gpg, entrare nella sala principale è come calarsi in una piccola Olimpiade.
Margherita sta ottenendo ottimi risultati nelle categorie giovanili. Pensi che un giorno la vedremo tirare a livello internazionale?
Beh intanto abbiamo già avuto la prima convocazione in nazionale, come allieva, ai Campionati del Mediterraneo. Per il resto spero che possa proseguire su questa strada, non è facile mantenerla sia per la crescita che per lo studio, bisogna essere molto forti. È uno sport molto selettivo per gli impegni.
Che rapporto hai con la scherma?
Direi ottimo e non solo in questi ultimi tempi. Certamente con Sky abbiamo instaurato un rapporto diverso per come abbiamo seguito vari atleti e per come siamo scesi in campo prima con gli Europei di Legnano e poi con i Giochi Olimpici di Londra. Se n’è accorta anche la federazione che ha risposto in modo magnifico, così come il pubblico. Noi abbiamo rispettato la scherma, la scherma ha rispettato noi.
Quanto ci hai messo a innamorartene?
Per l’innamoramento è bastato entrare alla Mangiarotti. Il calssico concetto pane e sudore, vedere l’eleganza dei gesti misti a fatica ma soprattutto il rispetto delle regole e la figura del maestro. È bastato questo, poi è ovvio conoscere le Di Francisca, i Montano, le Errigo e tanti altri… ha fatto il resto.
Hai mai pensato di infilarti una divisa e provare anche tu a salire in pedana?
No, mi piace troppo stare a fondo pedana e soffrire. Sulla pedana farei saltare delle regole. Venendo da rugby placcherei l’avversario.
Secondo te perché la scherma ha difficoltà a sfondare dal punto di vista mediatico?
Purtroppo è sempre lo stesso ritornello: «Ogni quattro anni». Ma è la verita. Se però ci facciamo caso ci sono i Mondiali, gli Europei e tante altre gare. Ora qualcosa è realmente è cambiata, basta vedere come intervengono i social media, i numerosi siti specializzati, la concorrenza all’ente di Stato, gli streaming. I grandi personaggi e le vittorie hanno aperto le porte anche ai telegiornali, per non dimenticare reality e spettacoli dove sono richiesti gli atleti. Ottimo è il lavoro di comunicazione che viene fatto dalla federazione, il migliore in ambito Coni. Per migliorare vi deve essere una maggiore diffiusione dello sponsor che può portare le finanze necessarie per coprire i costi dei live televisivi, ma non basta. Bisogna anche migliorare la qualità di ripresa. Comunque assicurare i grandi eventi non è cosa da poco, ma ci facciamo solo del male se vogliamo fare paragoni con il calcio.
Chi è il tuo campione preferito? Italiano o straniero.
Amo troppo i nostri campioni per trovare uno straniero. Posso solo dire che le emozioni che ho vissuto a Londra sono irripetibili, per me. E sono onorato di aver conosciuto Edoardo Mangiariotti. Ecco, quando si parla di Signori dello Sport ….
Chi sono i giovani più interessanti? Quelli che segnaleresti per Rio?
Mancini e Palumbo nel fioretto femminile, Ingargiola in quello maschile. Marzano nella spada femminile e Curatoli e Petraglia nella sciabola, anche se Martina è più grande ma sono sicuro che ha un bel futuro davanti: è una tosta.
Giochiamo a fare dei pronostici: te la senti di dirci chi vincerà i prossimi mondiali in ciascuna arma?
Finale italiana nel fioretto femminile, abitudine. Non voglio dire i nomi ma ci sarà la sorpresa del nome di chi vince, quello che non ti aspetti. Anche tra i maschi finale italiana. Medaglia con la fiamingo nella spada femminile e con la Vecchi nella sciabola, dico medaglia senza aggiungere il colore, lasciami la scaramanzia. Sciabola e spada maschile vorrei vedere salire sul podio Occhiuzzi, Montano e un bel ritorno di Pizzo. Per le squadre tanti….. tituli….
Twitter: GabrieleLippi1
Foto di Augusto Bizzi per Federscherma
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