Una stagione da incorniciare al suo debutto sulla “panca” della nazionale italiana di fioretto, una riconferma da cercare in questa stagione dove si inizia a fare sul serio in ottica Rio 2016. Il 2014 di Andrea Cipressa è partito lo scorso week-end da Parigi con un podio (Andrea Cassarà nella prova individuale) e la vittoria nella prova a squadre, maturata fra l’altro senza il fuoriclasse bresciano, fermo ai box per un lieve affaticamento muscolare. In attesa che, fra due settimane, anche le ragazze facciano il loro debutto stagionale a Danzica.
Domenica nella prova a squadre non ha tirato Andrea Cassarà, cosa l’ha frenato?
Andrea domenica ha avuto un piccolo risentimento muscolare, un affaticamento dovuto alla gara del giorno precedente. Quindi ho preferito iniziare la gara senza di lui. Poi però ho proseguito così fino alla finale, mettendo alla prova i ragazzi per far loro capire che che possono essere in grado di vincere anche senza un campione straordinario come Andrea Cassarà. Inoltre è servito anche a me per sperimentare nuove soluzioni in caso di emergenza, una situazione che spesso mi è capitata l’anno scorso con le ragazze. Per fortuna a Parigi abbiamo potuto contare su un grandissimo Andrea Baldini, ma bravi sono stati anche Giorgio Avola e Valerio Aspromonte, soprattutto nel riprendersi da alcune battute a vuoto.
Una vittoria nella prova a squadre e l’argento di Andrea Cassarà: è soddisfatto Andrea Cipressa di questo debutto 2014?
Con undici qualificati su dodici atleti ( l’unico a non qualificarsi è stato Stefano Barrera, ndr), qualcosina in più era lecito aspettarsi, soprattutto da qualcuno. Ma è anche vero che questa di Parigi era la prima gara stagionale, e i ragazzi han dovuto fare i conti con la pressione derivante dal rappresentare una nazione da cui ci si aspettano sempre grandi cose. Sono molto soddisfatto della prova del giovane Daniele Garozzo: ha fatto una grande prova e alla fine è stato sfortunato ad imbattersi in Andrea Cassarà. Anche Baldini è stato autore di una grande gara, ha perso di misura contro un campione grandissimo come Peter Joppich, ci può stare.
A breve partirà anche la stagione al femminile, come stanno le ragazze?
Al debutto mancano ancora un paio di settimane, ma ci aspettano subito due gare ravvicinate: il Gran Prix di Danzica e la gara di Budapest con individuale e gara a squadre. Nel complesso lo stato di forma delle ragazze è buono, anche se alcune sono più indietro. Elisa viene dalle gioie e le fatiche di “Ballando con le stelle”, Arianna è in forma ma è un po’ tesa, diciamo che ha un po’ di “ansia da prestazione” derivante dal fatto che deve confermarsi ad altissimi livelli. Carolina Erba è forse la più in forma, e lo ha già dimostrato a San Pietroburgo vincendo la prova dei World Combat Games. Qualche interrogativo c’è su Valentina Vezzali, soprattutto perchè deve ripartire dalle qualificazioni. Ma si sta allenando duro, le più giovani dovrebbero prendere esempio da lei, dalla determinazione con cui una Campionessa del suo calibro si mette continuamente in gioco anche adesso che che ha quasi quarant’anni. Assieme a loro un gruppo di altre ragazze, più o meno giovani, che si stanno allenando duro. Complessivamente sono fiducioso, come al solito partiamo con l’obiettivo di vincere, ma consci del fatto che si può anche perdere.
Le ultime prove di Coppa del Mondo giovani hanno messo in luce un vivaio interessante: vedremo qualcuno di questi ragazzi già in qualche prova assoluta?
Credo che la cosa migliore da fare sia quella di non bruciare le tappe e far crescere questi ragazzi in maniera graduale. Il circuito Under 20 è una grande palestra formativa, il nostro settore giovanile è ottimo ma c’è il rischio che, qualora non si proceda con la dovuta calma, un giovane si senta arrivato una volta raggiunta la convocazione fra gli assoluti. Ripeto, i giovani sono il futuro, ma il loro inserimento deve essere fatto un passo alla volta. Il vero obiettivo sono gli Europei e i Mondiali di categoria. L’anno scorso a Porec abbiamo vinto come mai altre volte con medaglie sia a livello individuale che a squadre.
Twitter: @agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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