L’anno scorso si è presa tutto quello che poteva prendersi: Coppa del mondo, l’oro Mondiale tanto individuale quanto a squadre, l’oro alle Universiadi a Kazan. A negarle il grande Slam ci si è messa la Russia di Ekaterina Dyachenko, che in una tesissima finale decisa all’ultima stoccata hanno arpionato l’alloro europeo per team. Davvero un’annata pazzesca per Olga Kharlan, in cui si è definitivamente affermata come la regina della sciabola mondiale. Lasciate da parte le piscine, i trampolini e le luci del reality show a tutto tuffi – dove, manco a dirlo, si è portata a casa il primo premo – la ventitreenne ucraina è ora pronta a tornare in pedana e a lanciare la sfida alle pretendenti al suo trono. Prima tappa, Orleans. Proprio da qui, dalla città che si dice diede i natali a Giovanna D’arco, inizia la nuova stagione della sciabola femminile. Una stagione in cui la fuoriclasse bionda parte ancora da favorita, ma dove dovrà guardarsi da una pattuglia di agguerritissime avversarie: dalle russe alle coreane, passando per la greca Vougiouka.
Ma anche dalla nostra Irene Vecchi, reduce da una stagione ricca di piacevolissime “prime volte”: prima vittoria in Coppa del Mondo, prime medaglie individuali tanto a livello continentale quanto, soprattutto, Mondiale. Due bronzi bellissimi,che han fatto il paio con il bronzo continentale a squadre. L’ultima stagione ha dimostrato ciò che da tempo si sapeva: Irene è una Campionessa assoluta che può combattere ad armi più che pari con le migliori al mondo. Kahrlan a parte, che rimane al momento su un altro pianeta e che comunque Irene ha battuto nella passata stagione, la livornese se la gioca con tutte le top five. Sotto la sua guida stanno poi crescendo le nuove leve azzurre: la linea verde varata da Sirovich la passata stagione, ha portato alla luce il folgorante talento di Rossella Gregorio, capace di un parziale record di 15-4 nella finale mondiale per il bronzo con cui ha annichilito l’americana Stone. A completare il quartetto Lucrezia Sinigaglia e Martina Petraglia, che nel finale di stagione è stata sostituita da Livia Stagni. Una scelta coraggiosa quella del ct della sciabola azzurra, ma improntata al futuro e con un obiettivo ben preciso nel mirino: i giochi Olimpici di Rio 2016. Nella passata stagione si sono viste volare le prime rondini – due podi in Coppa del Mondo, il bronzo europeo e il quarto posto Mondiale – le prossime stagioni pre-olimpiche serviranno a dare la conferma dell’arrivo della primavera. Oltre alla giovani rampanti e al faro Irene Vecchi, la Nazionale azzurra può comunque contare su elementi di classe ed esperienza come Ilaria Bianco, la rientrante Alessandra Lucchino e una Loreta Gulotta vogliosa di rimettersi in gioco a livello internazionale, come lei stessa ci ha raccontato.
In casa Russia, in attesa di capire se e in che condizioni tornerà Sofia Velikaya fresca di maternità, si punta su elementi di sicuro affidamento: Ekaterina Dyachenko, Yulia Gavrilova e Dina Galiakbarova, a cui si aggiunge la giovane Yana Egorian. Le ragazze del mago Bauer hanno gran voglia di riscatto e sono desiderose di rivincita: i derby con le vicine ucraine le han detto quasi sempre male e la drammatica finale Mondiale persa all’ultima stoccata quando ormai la vittoria sembrava in pugno, è una ferita aperta e che brucia ancora. Da Mosca facciamo un salto in America: Mariel Zagunis, dopo le difficoltà iniziali dovute alla batosta Olimpica, si è pian piano rimessa in carreggiata e ha strappato un paio di importanti vittorie in Coppa del Mondo, fra cui la tappa italiana di Bologna. Al Mondiale è rimasta fuori dalla zona medaglie nella prova individuale e si è dovuta accontentare del bronzo nella prova a squadre, e sembra non essere più efficace come ai tempi d’oro. Parliamo pur sempre di una leggenda della sciabola femminile e di un’atleta sempre spettacolare da vedere in azione, con un gioco di gambe e piedi unico nel suo genere. Ibithaj Muhammad e Dagmara Wozniak sono altre due atlete di spessore. Ma è da dietro che stanno arrivano nuove leve: Adrienne Jarocki, Elizabeth Stone sono il futuro immediato, mentre a livello Under 20 stanno germogliando Sage Palmedo -che ancora deve compiere i diciotto anni – e Gracie Stone. Tosta anche la concorrenza made in Korea: Jiyeon Kim, Campionessa Olimpica a Londra, è una sciabolatrice formidabile, così come ottime sono le sue compagne Rajin Lee e Yisu Joon. Tutte e tre le asiatiche sono nei piani alti del ranking e vanno tenute di gran conto. Vougiouka e Socha sono atlete che arrivano costantemente in zona podio, magari non delle assolute fuoriclasse, ma solide e affidabili sciabolatrici. La greca sta viaggiando forte da un paio di stagioni a questa parte, mettendo fra l’altro in carniere due argenti a livello europeo, la polacca è atleta esperta e molto regolare, che l’ha resa una costante protagonista delle foto ricordo sul podio.
Non fra le favorite, ma da tenere d’occhio le giovani francesi, mine vaganti dei tabelloni: Cecilia Berder, Saoussen Boudiaf, Beline Boulay, Charlotte Lembach (un podio la scorsa stagione) e la rientrante Marion Stoltz – l’anno scorso infortunata al ginocchio – sono chiamate al duro compito di raccogliere l’eredità di campionesse come Touya e Perrus, che alla sciabola francese han portato gloria e medaglie. La mancanza di costanza è forse il difetto maggiore delle ragazza transalpine, ma è sicuro che con loro in pedana tutto può accadere ed il divertimento è assicurato. Senza contare che a Orlena potranno sicuramente contare su un tifo infernale del pubblico di casa, in particolare chi, come Cecilia Berder e Marion Stoltz, ha fatto di Orleans la propria base operativa.
Twitter: @agenna85
Fotografia di Alessandro Gennari per Pianeta Scherma
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