Finalmente tocca anche a loro, finalmente nel week-end prende il via anche la Coppa del Mondo di sciabola maschile. Sarà la tappa di Madrid a dare il via alla road to Kazan degli sciabolatori. L’anno scorso vinse l’idolo di casa Fernando Casares, che sconfisse in finale Reshetnikov – poi Campione del mondo e vincitore della Coppa – mentre sul podio salirono Szilagiy e Limbach. L’Italia invece piazzò Occhiuzzi al quinto posto e Samele all’ottavo.
Diego e Gigi colonne portanti di un quartetto che ha poi trionfato a Zagabria: con loro Aldo Montano, al tempo ancora in fase di rientro dopo l’infortunio, e il giovane Enrico Berrè. Il 20enne romano, l’anno scorso al suo debutto a livello assoluto, è stata forse la nota più lieta in casa Italia: bronzo europeo a livello individuale, un oro da protagonista nella prova a squadre e la medaglia individuale sfiorata a Budapest come highliths di una stagione da incorniciare.
Così come quella di Diego Occhiuzzi: lo sciabolatore napoletano ha cavalcato l’onda dell’entusiasmo post argento olimpico e ha infiocchettato un’annata fantastica, che lo ha visto trionfare a Padova nel “Trofeo Luxardo”, sfiorare i successi a Mosca e Varsavia nonché contendere fino all’ultimo la Coppa del Mondo a Szilagyi e Reshetnikov. Da qui riparte Diego, dalla casellina numero quattro del ranking e con le ali ai piedi che sicuramente gli avrà messo la nascita della piccola Aurora.
Due podi stagionali anche per Luigi Samele: il foggiano ha fatto terzo tanto nella gara inaugurale di Plovidv quanto nella trasferta americana a Chicago, ma è soprattutto stato autore di una stagione costantemente nei primi otto o, alla mala parata, al ridosso di essi. Difficile da ultimo prevedere cosa possa combinare Aldo Montano: che il livornese sia un fuoriclasse è indubbio, bisogna però vedere come sta fisicamente. Un Montano a pieno regime può ancora dire la sua e dare spettacolo in pedana: negli occhi di tutti ancora il numero fatto a spese di Fernando Casares a Budapest. Andato sotto 2-8 all’intervallo, arrivato sul baratro dell’eliminazione sul 12-14, Aldo ha avuto la forza di ribaltare quell’assalto e portare a casa lo scalpo dello spagnolo.
Dietro ai grandi campioni poi scalpitano i giovani azzurri come Massimiliano Murolo e Luigi Miracco (campione italiano in carica), senza scordarci di Riccardo Nuccio, bravissimo terzo l’anno scorso al Luxardo. Dall’under 20 sono poi pronti per il grande salto Francesco D’Armiento (attuale numero uno del ranking di categoria), Alessandro Riccardi – attualmente infortunato – e Leonardo Affede, che quasi sicuramente vedremo in azione nella tappa padovana e, chissà, in qualche altra. Chi nel giro della nazionale assoluta c’è già malgrado la giovane età è Luca Curatoli: la passata stagione ha preso parte a quasi tutta la stagione assoluta e si è tolto la soddisfazione di vincere la prova a squadre del Trofeo Luxardo, mentre a livello individuale può vantare un ingresso fra i primi 16 nella prova di Plovdiv.
Fuori dai confini italiani gli avversari più pericolosi provengono dall’Est più vicino e da quello più lontano. Sono il campione olimpico Aron Szilagiy, i russi Reshetnikov, Kovalev e Yakimenko. E ancora, il romeno Dolniceanu, oro europeo a Zagabria e bronzo mondiale a Budapest, i coreani, con Gu Bongil in testa. Da tenere d’occhi anche la fortissima scuola tedesca.
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Foto di Alessandro Gennari per Pianeta Scherma
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