Rotta verso Budapest

Riparte dalla capitale Ungherese la Coppa del Mondo di sciabola maschile. Con una prova Grand Prix.

 

Ad agosto era fra i protagonisti più attesi del Mondiale proprio nella sua natia Budapest, la speranza del popolo ungherese di tornare agli antichi fasti in una disciplina, la sciabola, la cui scuola era sempre stata il fiore all’occhiello della scherma magiara: parliamo naturalmente di Aron Szilagy, che quel mondiale lo concluse al terzo posto. A festeggiare fu Veniamin Reshetnikov, laureatosi campione al termine di una finale tutta russa contro Kovalev, proprio quello che aveva “condannato” al bronzo il campione olimpico di Londra al termine di un assalto fantascientifico per emozioni e numeri d’alta scuola messi in pedana dai due schermidori.

A distanza di otto mesi da quel giorno, Budapest torna ad ospitare la sciabola maschile, questa volta per il classico appuntamento con la Coppa del Mondo. Una gara con formula Grand Prix, con punteggio maggiorato e senza prova a squadre, che arriva due settimane dopo l’ultima gara disputata, ovvero il Trofeo Luxardo, vinto proprio da Aron Szilagy sul coreano Gu. Una gara che ha visto due azzurri sul podio, Luigi Samele ed Enrico Berrè, con il romano che mette al collo la sua prima “medaglia” in Coppa del Mondo assoluta. Questo con la sciabola maschile è il terzo appuntamento stagionale con la grande scherma a Budapest, in precedenza teatro delle sfide che han visto protagoniste dapprima le spadiste, quindi le fiorettiste. Gare che, oltretutto,  han portato bene al’Italia: basti che pensare che qui sono maturati il primo podio stagionale di Rossella Fiamingo, la tripletta delle fiorettiste nella prova individuale – nell’ordine Valentina Cipriani, Alice Volpi e Arianna Errigo –  e la vittoria, sempre delle ragazze del fioretto, nella prova a squadre della giornata successiva. Ma al netto della cabala, che come sempre lascia il tempo che trova, l’Italia della sciabola si presenta in Ungheria con due ragazzi, i già citati Enrico Berrè e Luigi Samele, reduci dal podio padovano, mentre dal canto loro Aldo Montano e Diego Occhiuzzi vorranno riscattare prontamente la sfortunata prestazione di due settimane fa. I riflettori sono puntati soprattutto su loro quattro, in attesa di capire le scelte che opererà il ct Giovanni Sirovich per completare la spedizione azzurra in Ungheria.

Nella passata edizione vittoria per il tedesco Nicolas Limbach, bravo a battere all’ultima stoccata il coreano Kye Hwan Kim. Il podio fu completato da Fernando Casares (Esp) e da Aron Szilagy, con Diego Occhiuzzi – quinto – migliore degli azzurri. Enrico Berrè arrivò letteralmente a una stoccata dal podio, venendo beffato ai quarti di finale proprio da Casares, che vinse quell’assalto per 15-14. Da sabato si riprende con le fasi di qualificazione, domenica il tabellone principale.

 

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Fotografia di Giancarlo Gennari per Pianeta Scherma

 

 
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