La spada nella tempesta

Lettera di quattro azzurri al presidente del Coni . Chiedono la rimozione di Sandro Cuomo da ct.

 

Nemmeno il tempo di godersi lo splendido primo podio in carriera di Marco Fichera a Vancouver, che la spada italiana finisce nella tempesta. A scatenarla è stata la notizia, riportata ieri dal Corriere della Sera, di una lettera inviata al presidente del Coni Giovanni Malagò in cui quattro atleti, fra cui Paolo Pizzo, Enrico Garozzo e Matteo Tagliariol, hanno chiesto il sollevamento di Sandro Cuomo dalla carica di ct della spada. Una mossa estrema, tentata dopo che già molte volte gli spadisti avevano mosso la medesima richiesta direttamente al Presidente Federale, Giorgio Scarso. Il quale, dal canto suo, ha sempre risposto in maniera negativa.

Ora la palla passa al presidente del Coni, il quale, già ieri nel pomeriggio ha fatto sapere di non voler prendere alcuna decisione in merito, affidando proprio al presidente della Federscherma la decisione finale sul destino di Sandro Cuomo: «Nello sport non è la prima volta che succede» ha detto Malagò all’agenzia Ad Kronos «il Coni deve semplicemente informarsi e capire. Fermo restando che noi abbiamo fiducia nei presidenti federali, altrimenti tutto questo crea dei precedenti» . Una patata bollente non da poco per il gran capo del Comitato Olimpico italiano, dal momento che proprio Scarso ha avuto un ruolo importante nella sua elezione. Ma non solo, perchè il presidente della Federazione Italiana Scherma è anche il vicario dello stesso Malagò.

Al netto delle questioni politiche, l’auspicio è che si possa trovare al più presto una soluzione a questa spinosa questione. Rio 2016 incombe, e incombono soprattutto le gare decisive per strappare il pass olimpico. Di certo, vada come vada alla fine, siamo al cospetto di una vicenda che non può fare che male alla spada azzurra.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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