Ron, sigari e fioretto

La Coppa del Mondo fa tappa a L’Avana. Per l’ultima prova stagionale. Individuale e a squadre. 

 

C’è stato un tempo in cui, se si parlava di fioretto, Cuba era al centro del mondo. Un tempo nemmeno troppo lontano, vissuto a cavallo tra metà degli Anni 80 e gli inizi del Terzo millennio. Un tempo i cui protagonisti si chiamavano Tulio Diaz, Roland Tucker, Elvis Gregory.

Della gloria schermistica di quell’isola da 11 milioni di abitanti, oggi, resta una tappa di Coppa del Mondo, la Copa Villa de la Habana, un appuntamento tradizionale del calendario Fie ospitato nella capitale della terra di Fidel Castro, dei sigari, del ron. Dal 23 al 25 maggio, il gota del fioretto maschile, si dà appuntamento lì. Prima la prova individuale, poi quella a squadre.

L’anno scorso vinse Race Imboden, un americano, sì, ma nato a Tampa, nella non troppo lontana Florida, 534 chilometri di mare da Cuba. Per una sola stoccata si impose in finale su Giorgio Avola: 15-14. Quella del finanziere di Modica in terra cubana sembra una vera e propria maledizione. Due volte secondo nelle ultime due edizioni, fermato a un passo dalla vittoria.

L’ultimo successo italiano a La Havana risale al 2011, quando a imporsi fu Andrea Cassarà. E fu un bis dopo il successo dell’anno prima, nel 2010. Quest’anno, per cercare una vittoria che manca da due mesi abbondanti, il ct Andrea Cipressa farà affidamento su 12 atleti: Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Valerio Aspromonte, Giorgio Avola, Alessio Foconi, Edoardo Luperi, Lorenzo Nista, Daniele Garozzo, Francesco Trani, Tobia Biondo, Alessandro Paroli e Saverio Schiavone.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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