Una superiorità ‘bulgara’

A Plovdiv prima vittoria in carriera per Berrè. Secondo Occhiuzzi. Terzi Kim e Dolniceanu.

 

Quando mette l’ultima stoccata, quella del 15-6, non urla come fa di solito uno sciabolatore. Troppo alto il rispetto dell’avversario e compagno di nazionale più esperto, e forse c’è anche un pizzico di reverenza nei confronti di un argento olimpico. Ma sul podio, quando l’inno di Mameli suona solo per lui, per la prima volta nella sua giovanissima carriera assoluta, si lascia scappare un lungo sorriso.

Enrico Berrè ha vissuto così la sua prima vittoria in Coppa del Mondo, arrivata a Plovdiv in una gara piena di azzurro. Una finale tutta italiana, contro Diego Occhiuzzi, e un podio che avrebbe potuto vedere un altro tricolore alzarsi al cielo se solo Aldo Montano non fosse stato penalizzato da un errore dell’arbitro, resosi conto di aver sbagliato dopo l’assalto, quando ormai era troppo tardi per intervenire.

Una tripletta sfiorata, forse in qualche modo ‘scippata’ per una stoccata giudicata male, che ha portato in semifinale il coreano Kim (poi sconfitto da Occhiuzzi e relegato al terzo posto), e non il fuoriclasse livornese, privato del terzo podio consecutivo dopo il secondo posto di Chicago e la vittoria di Varsavia. Una doppietta certificata e bellissima. Una strepitosa prima volta, impreziosita dalle vittorie di Berrè contro Gu Bongil e Tiberiu Dolniceanu. Un secondo posto, quello di Occhiuzzi, reso ancora più bello da un gesto di grande sportività nella semifinale contro Kim. Sul 2-0 toccano entrambi, l’arbitro assegna la stoccata all’italiano, il coreano chiede il video, ma Diego ferma tutto, ammette di aver subito la botta, e assegna il 2-1 all’avversario.

Meglio di così era difficile fare. Se proprio si vuole cercare una nota stonata, la si può trovare nella scarsa fortuna e nella giornata no di qualche arbitro. Oltre a Montano, infatti, anche Luigi Samele è uscito di scena per una sola contestatissima stoccata, battuto dall’iraniano Mojtaba Abedini nel tabellone dei 32. Nello stesso turno si sono fermati i giovani Leonardo Affede e Francesco D’Armiento, oltre al campione italiano in carica Luigi Miracco. Fuori nei 64, invece, il campione europeo e mondiale under 20, Luca Curatoli.

La trasferta in Bulgaria ha spazzato via, se mai ce ne fosse stato ancora qualcuno, ogni dubbio sul valore e sullo stato di forma della sciabola azzurra. Europei e Mondiali arriveranno sotto i migliori auspici, anticipati da un campionato italiano con un contenuto tecnico altissimo e difficilissimo da pronosticare. Con una squadra così si può davvero sognare in grande.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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