L’inglese che non ti aspetti

Il britannico James Davis si aggiudica la prova di fioretto maschile. Avola, quinto, migliore degli azzurri

 

Ti aspetti un segnale dagli italiani. O lo squillo dei Russi. O, perchè no, la tanto agognata prima esecuzione della Marseillaise. E invece, nella Hall Rhénus risuano le note di un inno che nei palazzetti di scherma non è poi così consueto, il britannicissimo God Save the Queen. Merito tutto di James Andrews Davis.

Un britannico campione d’Europa, è semplicemente fantastico!” ci ha detto entusiasta appena dopo essere sceso dal podio “L’anno scorso (a Zagabria, ndr)  ho fatto terzo, dopo aver perso proprio contro Cheremisinov. Oggi mi sono preso la mia rivincita“. Il russo, oggi ammazza italiani, è stato solo l’ultimo tassello di un capolavoro che il britannico ha costruito anche sullo scalpo di Peter Joppich, campione l’anno scorso e terzo oggi assieme al francese Erwann Le Pechoux. Magra consolazione per il pubblico di casa, che vede uscire quasi subito Enzo Lefort, la loro carta migliore.

Ma se i francesi non se la ridono, men che meno lo fa l’Italia. Con il solo Giorgio Avola ad arrivare a un passo dal podio, sfumato sul più bello per mano di Alexei Cheremisinov, bravo a riprendere un assalto che sembrava compromesso sul 10-6 Avola. Finisce ai sedicesimi di finale la gara di Valerio Aspromonte e di Andrea Baldini. Peccato per il fiorettista romano, che parte male, fa una rimonta pazzesca prima di subire la zampata decisiva del russo, che alla fine si impone 15-12- Mentre il livornese cade nel derby con Giorgio Avola, vincitore per 15-13. Finisce al primo assalto delle dirette invece l’avventura di Andrea Cassarà: il tedesco Braun infatti lo beffa all’ultima stoccata.

A fine gara abbiamo parlato con Andrea Baldini, rammaricato per il risultato ma anche per il suo modo di tirare: «Fin da stamattina» ha confidato il Baldo «non ho avuto buone sensazioni ed ho fatto fatica, più di quella prevista. Ero nervoso e poco lucido, il duello con Giorgio poi è venuto anzitempo ed alla fine ha meritato di vincere». Il rammarico più grande è per non essere riuscito a confermare la scherma tirata una settimana fa ad Acireale: «La cosa che più mi spiace è aver espresso una brutta scherma, sopratutto dopo gli italiani in cui al di là della medaglia ero riuscito a  tirare bene contro tutti. Quest’anno è davvero tutto molto, troppo variabile. In questo sport la testa  fa da padrona, e quando mi sono reso conto di non essere al top ho avuto qualche paranoia eccessiva che poi mi ha fatto concludere in malo modo la mia avventura nella gara individuale».

Si ringrazia Mariella Lamonica per la preziosa collaborazione.

Twitter: agenna85

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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