È mancata la testa

Le dichiarazioni a caldo di Irene Vecchi dopo la gara di sciabola femminile agli europei di scherma.

 

Una gara finita ancora prima che veramente potesse incominciare. L’avventura europea di Irene Vecchi finisce al primo assalto delle dirette, al cospetto dell’ungherese Nora Garam. Delusa, ma senza perdere il suo proverbiale sorriso, la livornese non cerca scuse per giustificare l’opaca prestazione di oggi. E guarda avanti, c’è ancora una prova a squadre da disputare.

Irene Vecchi, una gara sfortunata la tua, cosa è successo?
C’è poco da raccontare, ho fatto solo un assalto ma in realtà non sono mai montata in pedana, forse nemmeno già stamattina. Questa è una gara che non mi piace, forse perchè di mezzo ci sono i gironi, e ogni volta la tensione mi sale tantissimo. L’anno scorso era andata bene, quest’anno forse ho toccato il fondo. Perchè perdere così e con un atleta che non vale quel punteggio (15-6, ndr) fa male, ma vabbeh… incasso e porto a casa.

Un peccato maggiore alla luce del bel canale che ti si poteva aprire davanti...
Guarda, il canale  ognuno si crea il suo, e  una volta che tira bene, può farlo contro chiunque. E comunque uno lo deve saper sfruttare, cosa che io oggi non sono stata in grado di fare. Ad ogni modo è una lezione importante che ho appreso oggi, un mattoncino in più di esperienza, diciamo così.

Prima della partenza ci hai detto: “Ci metterò testa, cuore e grinta”. Cosa è mancato oggi?
Sicuramente la testa, perchè fin da stamattina, quando mi sono alzata non dico che mi tremavano le gambe, sono entrata con la paura. E se una entra in gara con la paura, è forse meglio che vada a farsi una passeggiata anzichè andare in pedana…

La fase a gironi, cui tu non sei abituata, ha influito su questo risultato?
No. Se oggi devo dare la colpa a qualcuno, la do a me stessa. Certo, in una gara così ci sono tante dinamiche particolari che entrano in gioco, a partire dal fatto che siamo tante atlete tutte molto forti e in un girone con assalti alle cinque stoccate si fa presto. Ad ogni modo, come detto, la colpa non la do a nessuno se non a me stessa.

E ora mente sulla prova a squadre?
Sicuramente, ci sono tre giorni per riprendersi e smaltire la delusione, poi venerdì speriamo di portarci a casa qualcosa nella gara a squadre.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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