Un ottimo Europeo

Sandro Cuomo analizza la gara di oggi delle ragazze e più in generale l’Europeo degli azzurri della spada.

 

Profetico Sandro Cuomo. Profetico e conscio dei mezzi delle proprie atlete, tanto che fin da ieri non aveva nascosto le possibilità di medaglia nella prova a squadre di spada femminile di oggi. E prontamente lo hanno ascoltato e accontentato. Non può che essere felice della giornata di oggi il ct Sandro Cuomo, che ai nostri microfoni traccia anche un bilancio di questo Campionato Europeo di Strasburgo 2014 per quanto riguarda la spada.

Ieri l’avevi detto: “Queste ragazze hanno le carte in regola per andare sul podio”. Ed eccolo il podio…
Si, anche se c’è un minimo di rammarico perché saremmo potuti essere al posto della Romania a tirare per il primo posto. C’è mancato veramente poco… Questo perché è nella mia indole non accontentarsi mai. Ovviamente però sono felicissimo, perché è vero che è una medaglia di bronzo. ma per noi è molto di più: è la conferma di un ritorno ai vertici, la conferma della bontà del lavoro sin qui svolto. In conclusione, sono contento per questo bronzo e mi piace dire che ci sta anche un po’ stretto.

Nell’assalto contro la Romania, qual’è stato il dettaglio che ha mandato avanti le avversarie?
Diciamo che ci sono state alcune circostanza sfortunate. Prendi ad esempio l’assalto di Mara contro la Pop. Noi contavamo di fare un bel gruzzoletto in modo da passare a condurre noi,  invece è successo l’esatto contrario e  abbiamo dovuto rincorrere. Nell’ultima frazione Rossella è stata bravissima a rimontare quattro stoccate alla Gherman, quindi negli ultimi secondi abbiamo provato a cavalcare l’inerzia positiva e provare a vincere l’assalto. Da fuori avevo avvertito che per lei era un buon momento e che la Gherman era in difficoltà, così le ho detto di attaccare. Purtroppo la botta l’ha messa lei e il match l’abbiamo perso lì. Tuttavia abbiamo perso contro una grandissima squadra e l’assalto è stato gestito perfettamente.

Cosa trae la squadra femminile da questa gara?
Sicuramente la consapevolezza di poter tirare alla pari contro le più forti. Abbiamo battuto la Russia a Rio, la Cina a St. Maur e oggi abbiamo perso contro la Romania ma solo negli ultimi nove secondi in pratica. L’Italia può battere le squadre più forti in circolazione.

Che bilancio  fai di questo Europeo?
Il bilancio in generale è naturalmente positivissimo, sono più che soddisfatto. Se prima di partire mi avessero detto che sarei tornato con tre medaglie in quattro gare, non ci avrei mai creduto. Non perché non ne avessimo le possibilità, ma si tratta di essere realistici: il lotto di concorrenti era molto forte e ampio, tanto a livello individuale quanto a squadre. Prendere quindi tre medaglie, peraltro una per colore, è un successo straordinario.

In ottica mondiale, che cosa ha messo in luce Strasburgo 2014?
I segnali dicono che siamo sulla strada giusta. I segnali che mi arrivano tanto dai ragazzi quanto dalle ragazze sono chiari. C’è ancora qualcosina da rifinire nel gruppo maschile, ma penso che ormai ci siamo. Soprattutto sono contento del fatto che le scelte operate a inizio stagione, alcune anche coraggiose, mi stiano dando ragione.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

 
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