Aspromonte, Avola, Baldini e Cassarà sconfitti in finale dalla Francia. Finisce 45-41. Bronzo alla Russia.
A un passo dalla vittoria, solo un gradino sotto i campioni europei. L’Italia del fioretto maschile si ferma all’argento europeo, ma ottiene un risultato che rimargina le ferite lasciate nell’orgoglio da una gara individuale non all’altezza. Solo una Francia in giornata speciale, e trascinata dal pubblico di casa, riesci ad aver la meglio del quartetto azzurro.
La mattina di Valerio Aspromonte, Giorgio Avola, Andrea Baldini e Andrea Cassarà comincia con una vittoria agevole sull’Ungheria. Il quarto di finale si chiude con un netto 45-21, le sensazioni sono positive, la gara si avvia sui binari giusti. In semifinale è il turno della Polonia, che supera la Germania e si infila sulla strada dell’Italia. Anche qui gli Azzurri fanno bene tutto o quasi, 45-39, portandosi a un solo assalto dal titolo europeo.
Solo che quell’assalto bisogna tirarlo contro la Francia di Enzo Lefort, Vincent Simon, Erwan Le Pechoux e Julien Mertine. Da sfidare c’è tutto il pubblico di Strasburgo, che ha appena visto le sciabolatrici perdere la finale contro la Russia. L’Italia parte male e continua peggio, arrivando a un passivo di 11 stoccate sul 30-19 per la Francia.
Aspromonte prende il posto di Cassarà, con l’aiuto di Avola riduce il divario, Baldini va per chiudere in svantaggio di sei stoccate, ne recupera altre due, ma non basta. L’urlo della vittoria è quello di Le Pechoux, l’inno che suona è la Marsigliese. Per l’Italia c’è l’argento davanti alla Russia.
CAMPIONATI EUROPEI STRASBURGO2014 – FIORETTO MASCHILE – PROVA A SQUADRE
Finale
Francia b. ITALIA 45-41
Finale 3°-4° posto
Russia b. Polonia 45-28
Semifinali
ITALIA b. Polonia 45-39
Francia b. Russia 45-35
Quarti
ITALIA b. Ungheria 45-21
Polonia b. Germania 45-35
Russia b. Gran Bretagna 45-42
Francia b. Repubblica Ceca 45-27
Classifica (14): 1. Francia, 2. ITALIA, 3. Russia, 4. Polonia, 5. Germania, 6. Gran Bretagna, 7. Ungheria, 8. Repubblica Ceca.
Twitter: GabrieleLippi1
Foto di Augusto Bizzi per Federscherma