Azzurro Europa

Il bilancio della spedizione azzurraagli europei di scherma e scherma paralimpica di Strasburgo.

 

 

Dieci medaglie complessive – di cui quattro d’oro – e la cifra tondissima delle 200 totali conquistate in ventisette edizioni dei Campionati Europei di scherma. Da festeggiare con la vittoria nel medagliere finale: perché se è vero che la Russia torna a casa con dodici medaglie totali, l’Italia vanta però due ori in più.  Ad arrotondare il bottino ci ha pensato poi la scherma paralimpica, da cui sono arrivate altre quattro medaglie, di cui due d’oro. Questo, in freddi numeri, il bilancio della spedizione italiana a Strasburgo.

Ori – Quattro le medaglie d’oro. A farla da padrone, come sempre, è il fioretto femminile: vittoria individuale per Elisa Di Francisca, al suo terzo titolo europeo in carriera, e a squadre, con il quartetto Di Francisca-Errigo-Batini-Vezzali che ha regalato forse l’emozione più forte di tutto l’Europeo, con la strepitosa vittoria all’ultima stoccata e in rimonta contro le grandi rivali della Russia. Oro anche dalla spada femminile, con Bianca Del Carretto nell’individuale,  e dalla sciabola maschile a squadre grazie al quartetto Berré-Occhiuzzi-Samele-Miracco.

Le altre medaglie – Dal fioretto femminile, oltre ai due ori nelle rispettive prove individuale e a squadre, sono arrivati anche l’argento di Martina Batini, arresasi solo a Elisa Di Francisca nella finalissima per l’oro, e il bronzo di un’infinita Valentina Vezzali, che a 40 anni raggiunge così la quota record di venti medaglie continentali, a distanza di ventuno anni dal primo bronzo conquistato a Linz nel 1993. Se poi contiamo che Arianna Errigo è stata a un passo dall’essere la quarta azzurra sul podio, il bilancio per quest’arma non può che essere entusiasmante.  Sempre a livello femminile, ricordiamo anche le due medaglie di bronzo di Rossella Gregorio nella prova individuale di sciabola e del quartetto Del Carretto-Fiamingo-Quondamcarlo-Navarria nella spada. A livello maschile, invece, sottolineiamo il gradito ritorno sul podio di Paolo Pizzo, con l’argento ottenuto nella spada individuale tre anni dopo l’oro Mondiale di Catania, e l’argento del quartetto Baldini-Avola-Cassarà-Aspromonte nel fioretto a squadre.

Ombre – Tantissime luci ma anche qualche piccolissima ombra per la spedizione azzurra a Strasburgo. Dove alcune gare, complici circostanze sfortunate (infortuni o decisioni contestate) e umane giornate storte di alcuni protagonisti, non sono andate come da auspici della vigilia: l’individuale di sciabola maschile, la prova a squadre femminile sempre di sciabola, quella s quadre di spada maschile e l’individuale di fioretto maschile. Ma sono solo piccoli puntini neri in una spedizione nel complesso entusiasmante. Niente di cui preoccuparsi, niente che con un po’ di lavoro non vada a posto.

Europei Paralimpici – L’impresa di Beatrice Vio, con il doppio oro nel fioretto femminile individuale e a squadre assieme alle meravigliose Loredana Trigilia e Andrea Mogos, è stata poi la punta di diamante degli Europei Paralimpici, che hanno complessivamente portato in dote all’Italia quattro medaglie. La portata della doppia impresa è ancor più notevole se andiamo a vedere l’età di Bebe – diciassette anni e al suo primo Europeo – e se teniamo conto del fatto che la squadra di fioretto paralimpico era al suo debutto. Ai due ori del fioretto femminile bisogna sommare le due medaglie di bronzo conquistate dalla stessa Trigilia nella prova individuale A di fioretto e da William Russo nella spada maschile individuale.

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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