In grande stile!

Tre medaglie per l’Italia. Oro per gli spadisti. Argento per le sciabolatrici e per i fiorettisti.

 

Un oro e due argenti, per una chiusura di Europeo Undr 23 in grande stile. L’Italia delle giovani lame torna a casa dalla Georgia con ulteriori tre medaglie, e un pizzico di rammarico per i due argenti di fioretto maschile e sciabola femminile, i cui titoli hanno preso la strada delle Russia per pochissime stoccate. Due match tiratissimi e sempre in bilico, che i due quartetti russi hanno avuto merito di trasformare nel metallo più prezioso. L’Italia si consola con il lampo d’oro degli spadisti, arrivato al termine di un assalto pazzesco contro la Germania.

Ed è da qui che partiamo nella nostra cronaca. Perché quello che han fatto Andrea Santarelli e compagni (in stretto ordine alfabetico Fabrizio Citro, Emanuele Rocco e Andrea Vallosio) entra di diritto nella storia della scherma. Il momento clou è l’ottavo cambio: al momento dell’ingresso in pedana di Andrea Vallosio contro Constantin Boehm il punteggio recita 35-24 Germania. Una montagna difficilissima da scalare, soprattuto in un arma come la spada. Proprio Vallosio comincia a scalfire le prime certezze dei tedeschi rifilando all’avversario un pesante 8-3 di parziale. Ancora meglio fa Andrea Santarelli – medaglia d’argento nella gara individuale – che porta a termine la rimonta con uno stratosferico 13-5 ai danni del fresco campione di Germania, il ventenne Nikolaus Bodoczi. Semplicemente incredibile l’impresa del folignate, che regala all’Italia una medaglia su cui era difficile scommettere a due assalti dalla fine. Tanta delusione invece in casa Germania (Nikolaus Bodoczi, Constantin Boehm e Richard Schmidt), mentre la Russia (Vadim Anokhin, Dmitry Gusev, Alexey Kalinin e Czhahn-Shan Liu) si prende il terzo gradino del podio a spese della Polonia.

Doppio, indigesto, confronto con la Russia invece tanto per i fiorettisti quanto per le sciabolatrici. Entrambi i quartetti hanno lottato sul filo delle stoccate ma alla fine l’allora è andato in direzione Mosca. Le prime a scendere in pedana sono state le sciabolatrici: Sofia Ciaraglia, Martina Criscio, Chiara Mormile e Rebecca Gargano hanno iniziato la loro giornata battendo in semifinale la Bielorussia per 45-43. Nella finalissima, le azzurre partono subito forte, scavando un discreto solco fra loro e le avversarie (vantaggio massimo +8 al termine del quinto assalto). All’inizio del terzo giro, un cattivo parziale di Sofia Ciaraglia prima e Rebecca Gargano poi rimettono in gioco le russe (Evgenia Karbolina, Alina Meshceryakova, Alexandra Shatalova e Tatyana Sukhova), brave a issarsi fino al +3. Gli ultimi due assalti (con Martina Criscio e ancora Sofia Ciaraglia) non servono a ribaltare la situazione in favore delle azzurre, che perdono 45-42. Terzo posto per la Bielorussia di Darya Andreyeva, Hanna Ivanischanka e Palina Kaspiarovich, che nella finalina battono 45-41.

Andamento molto simile anche per la gara che ha visto impegnati i fiorettisti (Filippo Guerra, Francesco Ingargiola, Edoardo Luperi e Lorenzo Nista), autori di una partenza a rallentatore (10-2 Russia dopo due assalti), ma subito capaci di rimettere in piedi l’assalto. Da lì inizia un’altra gara, giocata sul filo dell’equilibrio, fino all’ultimo assalto, quando Edoardo Luperi sale in pedana per chiudere il match in vantaggio di quattro punti. Purtroppo però questa volta è Timur Arslanov a fare il Santarelli della situazione, e con un parziale di 9-2 regala ai suoi compagni d’arme (Pavel Borontov, Ilya Degtyarev e Alexander Pivovarov) la medaglia d’oro. Terzo posto invece per la Bielorussia, che nella finalina piega la Gran Bretagna.

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Fotografia  Federscherma

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