Intervista a Rossella Gregorio, che ci racconta le sue sensazioni e le sue aspettative per la rassegna iridata.
Kazan, ultima tappa di una stagione che sin qui a Rossella Gregorio ha dato tante gioie. Il primo podio in carriera in Coppa del Mondo proprio nella gara di casa a Bolzano, il bis in quella successiva ad Antalya. Quindi la gemma di Strasburgo, un bronzo europeo che ha confermato, qualora ce ne fosse bisogno, che la salernitana classe 1990 la scherma ce l’ha nel sangue. L’ha fermata solo Olga Kharlan, in semifinale, dopo che nel primo assalto diretto di giornata aveva battuto niente meno che Sofya Velikaya. Alla vigilia della partenza per i Mondiali, abbiamo fatto quattro chiacchiere con lei, fra aspettative per la gara che viene e bilanci di una stagione che, vada come vada in Russia, sarà certamente da incorniciare.
Cosa ti aspetti da questo Mondiale?
Il mondiale rimane sempre la gara più importante e forse più difficile dell’anno. Quello che mi aspetto è solo di poter dare il meglio di me e di esprimere la mia scherma nel migliore dei modi. Poi, se oltre a ciò arriverà un buon risultato, sarò sicuramente felicissima!
I bei risultati stagionali hanno inevitabilmente aumentato le attese per la tua gara: ciò ti pesa o ti galvanizza ancora di piú?
Sinceramente non sento nessuna eccessiva pressione addosso, anzi questi buoni risultati mi serviranno sicuramente come spinte per continuare a credere nel lavoro che sto facendo.
Quali sono le tue sensazioni alla vigilia di questo importante appuntamento?
Un po’ di tensione c’è, non posso negarla. Ma, alla stessa maniera, c’è sicuramente una gran voglia di fare bene e poter così concludere nel migliore dei modi questa stagione già di per sé molto positiva.
Aldilá delle “solite note” – ovvero Kharlan, Zagunis e Dyachenko – chi temi di più nella lotta per il podio?
Tutte e nessuna in particolare. Io credo che, una volta arrivate all’assalto che vale l’accesso alle semifinali e quindi alle medaglie, tutte sono temibili e da rispettare allo stesso modo. Dopotutto, nessuna ha piacere a fermarsi a piedi del podio…
Quale aspetto della tua scherma o del tuo modo di stare in pedana ti ha lasciato più soddisfatta nel corso della stagione?
In realtà non saprei indicarti cosa di preciso mi ha dato delle soddisfazioni nel corso della stagione. Se devo dirne una, penso la capacità di portare fino in fondo qualsiasi decisione presa durante l’assalto, a prescindere dal fatto che possa rivelarsi una scelta giusta o sbagliata.
E dove invece credi ci sia ancora da lavorare per migliorare?
Credo che ci sia sempre da migliorarsi in tutti gli aspetti: a partire dal fattore fisico fino ad arrivare agli aspetti tattici e mentali.
Come avete preparato questo importante appuntamento iridato? Quali aspetti avete curato particolarmente durante le due fasi di ritiro pre-mondiale?
Abbiamo svolto due ritiri a Formia distaccati di pochi giorni l’uno dall’altro. Molta cura è stata dedicata alla preparazione fisica, senza ovviamente trascurare la parte tecnica. Per migliorare questo aspetto abbiamo svolto tantissimi assalti, sia individuali che a squadre.
L’anno scorso nella prova a squadre andaste a un passo dal bronzo e nel corso della stagione avete dimostrato di essere super competitive in questa gara: che possibilità dà Rossella Gregorio al quartetto azzurro?
A mio parere siamo una squadra molto tosta e competitiva, che può dare filo da torcere anche a squadre più esperte come Russia, Ucraina e Stati Uniti. Quello che però conta, più di ogni altra cosa, è che tutte ci crediamo fino in fondo. Allora potremmo divertirci.
Fra l’altro c’è la prova a squadre di Strasburgo da “vendicare”. Cosa secondo te non ha funzionato quel giorno?
Giornate storte e gare che vanno male possono accadere, e quella purtroppo ne è stata un esempio. A mio parere è mancato quel pizzico in più di voglia di vincere rispetto alle francesi, e un po’ di solidità in più nei momenti difficili. Niente di irreparabile però. E ora incrociamo le dita per questo mondiale!
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma