Scontro totale

La gara di sciabola maschile sembra essere un affare fra atleti italiani e russi. Attenzione a Szilagy, Gu e Kim. 

 

Italia – Russia, ci risiamo. Lo scontro infinito fra queste due grandi scuole schermistiche, pare proprio essere diventato il fil rouge di questa stagione della sciabola maschile. A livello individuale quanto a squadre. Una rivalità vecchissima, giocata sempre sul filo dell’equilibrio, con la fortuna che ha sorriso, alternatamente, all’una e all’altra parte. Dalla tripletta azzurra in Coppa del Mondo a Chicago a quella russa ai recenti europei di Strasburgo, passando per le vittorie di Berrè e Montano. E, nelle prove a squadre, tante vittorie russe con gli azzurri che hanno spezzato la catena nella palpitante finale europea risolta all’ultima stoccata da un super Luigi Samele.

Tutto è pronto per l’atto finale, per il redde rationem che si terrà proprio in casa del “nemico”. Enrico Berrè, il recuperato Aldo Montano, Diego Occhiuzzi e Luigi Samele da una parte; Kamil Ibragimov, Nikolay Kovalev, Veniamin Reshetnikov e Alexey Yakimenko dall’altra. Le date da segnare sono quelle di venerdì 18 luglio e lunedì 21, quando si disputeranno la prova individuale e quella a squadre. Appena dopo la vittoria di Strasburgo, i ragazzi ci avevano confidato che per battere i russi nella loro terra, servirà dare ancora più di quanto è stato dato sulle pedane francesi.Insomma, li attende una dura battaglia, ma Montano e compagni sono pronti ad accettare la sfida: ora non resta che attendere il responso dell’unico giudice, ovvero la pedana 

Naturalmente sarebbe riduttivo recintare la prova iridata all’interno dell’angusto spazio della disfida Italia -Russia. Aron Szilagy, grande deluso dei mondiali 2013 “giocati” in casa, i coreani Bongil Gu e Junghwan Kim, il tedesco Nicholas Limbach. Escludere loro dalla lotta per le medaglie sarebbe delitto imperdonabile, così come può benissimo dire la sua il romeno Tiberiu Dolniceanu, ex numero uno del ranking mondiale, non brillantissimo a Strasburgo ma cliente sempre molto pericoloso. Così come sono da prendere con le pinze, in ottica prova a squadre, i quartetti di Corea, Germania e Ungheria.

Si riparte da Budapest e dal trionfo di Veniamin Reshetnikov su Nikolay Kovalev, con quest’ultimo “giustiziere” del padrone di casa Aron Szilagy al termine di un assalto meraviglioso. Podio anche per Tiberiu Dolniceanu, stoppato nella sua corsa all’oro proprio dal futuro Campione del Mondo. Fra gli azzurri, il migliore fu Enrico Berrè, battuto da Dolniceanu nei quarti di finale. Un Berrè allora alla prima esperienza mondiale e comunque capace di fermarsi un passo dalla medaglia. Nella prova a squadre fu trionfo russo, con i ragazzi di coach Christian Bauer bravi a battere in finale la Romania. Terzo posto per la Corea.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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