I dragoni d’Oriente

Cina, Corea, Giappone. La scherma asiatica è stata la grande protagonista della stagione. Con qualche volto nuovo.

 

Jianfei Ma, Jughwan Kim, Bongil Gu, Sangyoung Park. Sono le avanguardie dell’onda asiatica che in questa stagione, soprattutto al maschile, si è abbattuta sulla scherma mondiale. Alcuni sono nomi già conosciuti, veterani del circuito della Coppa del Mondo. Altri sono giovani rampanti, novità emerse in questa stagione appena andata in archivio. Ma non vanno dimenticate anche le protagoniste al femminile: Jiyeon Kim nella sciabola, le cinesi Anqi Xu e Jiwen Sun nella spada. Persino nel monopolio tutto azzurro del firoetto, c’è stato pertugio di inserimento per schermitrici orientali come Hyun Hee Nam e la cinese Huilin Le.

Ma andiamo con ordine e partiamo dal settore maschile.Qui il nome nuovo è senza ombra di dubbio quello dello spadista coreano Sangyoung Park. Appena diciannovenne e alla sua prima stagione fra i grandi, ha strabiliato tutti andandosi a prendere una doppia vittoria in stagione, sbancando il vernissage di Doha e bissando nella seconda parte di stagione a Berna. Fra l’altro, entrambe le gare erano nel formato Grand Prix. Per lui anche due ingressi in finale a otto, a Vancouver e a Tallin, oltre all’argento iridato nella prova a squadre di Kazan. Dalla Corea vengono anche i più esperti Jinsun Jung (medaglia di bronzo a Londra due anni fa, vittoria per lui a Legnano in stagione) e Kyungdoo Park, argento iridato a Kazan tanto a livello individuale quanto a squadre. Se poi andaimo a buttare un occhio ai recenti Mondiali Under 20 che si sono svolti ad aprile a Plovidiv scopriamo che… i primi due posti sono stati occupati da schermidori asiatici, con l’oro andato al giapponese Masaru Yamada e l’argento al coreano Yung Bjeung.

Se dalla spada facciamo rotta verso la sciabola, la connotazione asiatica è ancora più forte: i primi due del ranking sono infatti i due coreani Bongil Gu e Junghwan Kim. Più giovane il primo – classe 1989, due medaglie mondiali al suo attivo con il bronzo di Catania e l’argento di Kazan – reduce dalla sua miglior stagione il secondo. Kim, classe 1983, in stagione ha collezionato due vittorie e tre podi che però non gli sono bastati per superare in classifica il connazionale. Il quale l’ha spuntata per 209 punti a 203, frutto soprattutto del punteggio quasi pieno portato a casa fra Campionati Asiatici (medaglia d’oro) e Campionati del Mondo (medaglia d’argento). A contribuire al successo di Gu ci ha però pensato anche una stagione che oltre al podio di Padova, ha visto lo  sciabolatore coreano entrare con costanza ferrea nei primi otto in quasi tutte le tappe di Coppa del Mondo.

Tanta Asia anche nel fioretto. A cominciare dal vincitore di Coppa del Mondo Jianfei Ma. Il trentenne cinese quest’anno si è preso due vittorie in Coppa del Mondo  – a La Coruña e Venezia – e un doppio argento mondiale a Kazan. La gara in terra galiziana merita una citazione particolare parlando di scherma orientale: se infatti analizziamo la classifica finale, nei primi otto troviamo due cinesi (oltre al vincitore Jianfei Ma, c’è anche Jialuo Shi, sesto), due coreani (Ki Young Son, terzo, e Yun Heo, quinto) e un giapponese Yuki Ota salito sul terzo gradino del podio. Cinque atleti su otto, con la “Vecchia Europa” rappresentata sul podio dal solo Alexander Choupenitch (secondo posto per lui). Non bisogna poi dimenticare che il campione olimpico in carica della specialità è il cinese Lei Shang e che da dietro stanno già emergendo nuovi talenti come il cinese Haiwei Chen (iridato Under 20) e il giapponese Toshiya Saito, classe 1997 e bronzo iridato in categoria Under 20.

Andiamo ora a fare un salto nel settore femminile, perché anche in questi lidi l’Asia ha lasciato il segno. Partiamo dal fioretto: al netto della colonizzazione italiana, le ragazze orientali han saputo ritagliarsi i loro spazi. Tre podi per Hee Sook Yeon, uno per Hyun Hee Nam e due per la cinese Huilin Le. Nella sciabola si sono distinte la campionessa olimpica Jiyeon Kim (che ha però parecchio deluso al Mondiale, uscita immediatamente per mano di una bravissima Lucrezia Sinigaglia e poi spazzata via assieme alle sue compagne sempre dalle azzurre nella prova a squadre) e la cinese Chen Shen che occupano rispettivamente la sesta e l’ottava posizione del ranking. Per la coreana due podi in stagione (Orleans e Pechino), stesso discorso per la cinese, che ha fatto un salto in avanti nel ranking dalla posizione 36 alla 8. Da ultimo la spada: due vittorie stagionali per la Cina (Anqi Xu a Saint Maur e Yiwen Sun a Xuzhou, battendo in finale proprio la Xu), a cui si aggiunge il podio di Xue Qin; la Corea piazza due atlete fra le prime sedici del Mondo (Injeong Choi e A Lam Shin), mentre fra le prime venti fa capolino la cinese di Hong Kong Man Wai Kong. Per lei un podio in Coppa del Mondo (terza a Lipsia) come miglior risultato (vanta anche un dodicesimo posto a Saint Maur) e un ottavo posto al recente mondiale di Kazan. Le poche apparizioni in Coppa del Mondo (solo quattro) non permettono una valutazione completa, ma intanto annotiamo questo nome. Perlomeno esce dal consueto triangolo Cina – Corea – Giappone.

 

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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