Lo Stato aiuti gli sportivi

Lunedì in Svizzera la decisione sulla questiona finanziamenti allo sport. Le parole di Fabian Kauter.

 

Dura la vita dello sportivo in Svizzera. Soprattutto se non ti chiami Roger Federer, Lara Gut o Fabian Cancellara (solo per fare alcuni esempi). Sono molti infatti gli atleti rossocrociati a dover convivere con il problema di doversi pagare le spese per le trasferte e le gare, e spesso il loro salario è insufficiente. Nella confederazione elvetica, infatti, non esiste un sistema di finanziamento statale (contrariamente, ad esempio, a quanto accade in Italia grazie ai Gruppi Sportivi Militari, imprescindibili fonti di sostentamento dell’attività agonistica degli sportivi dilettanti), e qualora non si disponga di munifici sponsor a supporto, ogni stagione agonistica rischia di tramutarsi in un bagno di sangue dal punto di vista economico.

Lunedì il Consiglio Federale elvetico è chiamato a votare la proposta di finanziamento agli sportivi, e mentre inevitabilmente i politici si dividono fra favorevoli e contrari – con questi ultimi a sostenere la tesi della pratica sportiva come semplice hobby e non come lavoro – sono molti i diretti interessati che han fatto sentire la loro voce. Fra questi lo spadista Fabian Kauter, che in un’intervista rilasciata al free press elvetico 20 Minuten, ha voluto esprimere la propria opinione in merito.

«La Svizzera reclama le medaglie, allora investa sugli atleti». Difficile fraintendere il senso delle parole del tre volte campione d’Europa a squadre di spada maschile. Sono infatti molti, a suo dire, gli atleti di punta della Svizzera ad aver bisogno dell’aiuto dello Stato per poter proseguire la propria attività senza dissanguarsi. Ma l’azione statale, continua Kauter, non dovrebbe limitarsi al supporto degli atleti d’elite, bensì andare oltre: «Molti giovani talenti smettono perchè loro o i loro genitori non se la sentono di affrontare i rischi economici legati alla vita da sportivo d’elite. Il governo dovrebbe intervenire per aiutare non solo gli sportivi al top, ma anche questi ragazzi ad emergere».  Lo spadista mette quindi in luce un altro aspetto importante legato allo sport, ovvero come gli atleti possano portare un forte ritorno d’immagine alla nazione: «Gli atleti elvetici sono ambasciatori importanti tanto nel nostro paese quanto all’estero, sono degli esempi per i più giovani e rappresentazione la Svizzera all’estero.Spero che il governo possa tenere conto di tutto ciò».

In chiusura di intervista, Fabian Kauter si sofferma sulla questione dello sport come hobby, da cui il presupposto per cui chiunque decida di intraprendere una carriera ad alto livello, lo debba fare a suo esclusivo rischio e pericolo. Un’idea portata avanti da alcuni esponenti politici, ma bocciata senza troppe cerimonie dallo schermidore due volte bronzo mondiale: «È una stupidata» afferma categorico il campione «chi dice ciò, non ha nulla a che vedere con lo sport […] Pensate a quanto può dare lo sport a una società, sotto tutti gli aspetti: emozioni, euforia, spinge i bambini  a giocare all’aperto, insegna la competizione. Lo sport è la miglior scuola di vita che ci possa essere»

Twitter: agenna85

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