A tutta verso Rio

Michel Salesse, direttore delle squadre francesi, traccia il bilancio della passata stagione e fissa gli obiettivi della nuova.

 

Si sa, riconfermarsi è sempre molto più difficile che non affermarsi. Anche se un annata di successo, come quella vissuta dalla Francia nella passata stagione, non è di certo una sorpresa se associata a chi, con l’Italia, si contende il regno delle pedane fin dagli albori della scherma moderna. Ma,come detto, ora c’è da confermare che la strada calcata l’anno scorso, così ricca di gioie soprattutto fra Europei e Mondiali, è quella giusta per lavare – a Rio 2016- l’onta degli zeru tituli di Londra 2012. Magari sistemando quei dettagli che van sistemati.

Alla vigilia della nuova stagione, che parte questo fine settimana con le prove di fioretto di Cancùn (femminile) e San Francisco (maschile),  è Michel Salesse – direttore responsabile delle squadre francesi – a tracciare la rotta da seguire nelle tappe di avvicinamento a Rio: «In questa stagione pre-olimpica gli obiettivi sono molto semplici» ha detto Salesse al sito della F.F.E. «ovvero fare bene Europei e Mondiali, centrare i primi quattro posti per la qualifica a squadre e i primi sedici per quella individuale, in modo tale da approcciare alla prossima stagione nelle migliori condizioni e poter andare a Rio con il numero massimo di atleti».

Prima di lanciarsi però nella nuova avventura, Salesse torna con piacere sull’ultima stagione, soffermandosi soprattutto sulla ricca messe di medaglie portata in dote da Europei e Mondiali, per un complessivo di 14 medaglie: «Il bilancio non può che essere estremamente positivo Agli Europei abbiamo conquistato 4 medaglie individuali e 3 a squasdre. Ai Mondiali abbiamo vinto ancora sette medaglie, 3 ori, 1 argento e 3 bronzi […] Sono tutti risultati molto incoraggianti, che premiano gli sforzi profusi in allenamento».

Non poteva, infine, mancare una dettagliata analisi dello stato della nazionale francese arma per arma. A partire dal fioretto: al maschile «una squadra completa, frutto di un mix felice fra uomini d’esperienza e giovani di talento. I risultati sin qui ottenuti, mettono in mostra un elevato potenziale tanto al livello individuale quanto a squadre»;  al femminile invece, si è al cospetto «di un concentrato di talenti che, a fronte delle difficoltà a esprimersi individualmente, è capace di compattarsi nelle gare a squadre per fare ottimi risultati».

Il discorso di Salesse si sposta quindi sulla sciabola: «la squadra maschile fa vedere buoni progressi che fanno ben sperare per il futuro, anche se c’è ancora qualche piccolo particolare da mettere a posto prima di poter lottare al podio. Per quanto riguarda la squadra femminile, invece, c’è un bel mix fra gioventù ed esperienza che porta buoni risultati a squadre ma non medaglie individuali, che però non tarderanno ad arrivare se le ragazze continueranno i loro progressi».

Da ultimo, la spada. Pochi dubbi sul settore maschile, che per talento e profondità della rosa – per usare un gergo calcistico – lascia spazio a sonni tranquilli: «i risultati sono eccellenti tanto a livello individuale, e la ricchezza di quest’arma ci permette di progettare grandi cose per l’avvenire». Diverso invece il discorso per la squadra femminile, tanto talentuosa quanto ancora poco convinta delle proprie potenzialità: «Nella spada femminile è più difficile. A livello individuale, dopo degli ottimi Europei, un Mondiale deludente. A squadre, malgrado una bella vittoria in Coppa del Mondo a Rio, sono stati Europei e Mondiali ben al di sotto delle aspettative. Hanno un grandissimo potenziale, ma non ne hanno preso coscienza».

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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