Nuova stagione alle porte e un solo obiettivo in testa: le Olimpiadi di Rio 2016. Intervista a Giovanni Sirovich.
Finalmente si parte, finalmente anche la Coppa del Mondo di sciabola si mette in moto verso Mosca, dove a luglio ci sarà il redde rationem iridato. Un avvio “dimezzato”, con le sole ragazze impegnate in gara in Venezuela, mentre la prevista tappa maschile di Dakar è stata annullata per i timori legati a Ebola. Proprio alla vigilia della trasferta a Isola Margarita, abbiamo intervistato il ct della nazionale di sciabola, Giovanni Sirovich, il cui sguardo è già proiettato su un solo e unico obiettivo: centrare il pass per le qualificarsi alle Olimpiadi di Rio 2016.
A pochi giorni dal via della stagione, quali sono i principali obiettivi della sciabola azzurra: maschile, femminile e a squadre?
Questa sarà l’annata delle qualificazioni Olimpiche, perciò tutti i nostri sforzi, sia a livello individuale che di squadre, dovranno essere rivolti a questa scadenza. Tutte le prove in calendario per la Coppa del Mondo, e arrivo a dire anche gli Europei e i Mondiali della prossima estate, dovranno essere propedeutici a quest’unico obiettivo. Fare bene a Montreux così come a Mosca sarà infatti la condizione essenziale per poter entrare a far parte della selezione olimpica, su questo sono categorico.
Il primo weekend di Coppa del Mondo sarà dimezzato: l’annullamento della prova maschile di Dakar avrà riflessi sulla preparazione degli azzurri?
Certamente sì. Il fatto di poter avere ancora un po’ più di tempo per preparare la nuova stagione seguìto alla decisione di annullare la prova di Dakar (la prima prova della Coppa del Mondo di sciabola maschile si terrà perciò a Budapest a fine novembre) ci ha permesso di riprogrammare la nostra preparazione prolungando il periodo di carichi di lavoro già previsti in una prima fase, il che in vista di una stagione che si prolungherà fino a luglio non è affatto un male.
La sciabola azzurra, insieme ai buoni risultati del finale della scorsa stagione, appare comunque in fase di rinnovamento: quali sono le sue aspettative rispetto ai più giovani?
Ci credo molto, e perciò mi aspetto altrettanto. Considero la squadra Under 20 maschile, campione del mondo lo scorso anno (a Plovdiv, prima volta assoluta per la sciabola azzurra con il quartetto Curatoli-Affede-Bonsanto-D’Armiento), come la base di partenza di questo processo, a cui vorrei aggiungere anche due nomi nuovi, due “carte in più” come Rinaldi e Cavaliere che ho visto in rapida crescita. Per quanto riguarda le ragazze vale lo stesso discorso, l’unico neo è dato dal fatto che dopo gli ottimi risultati a livello giovanile ci aspettavamo una crescita maggiore da parte di un talento come Sofia Ciaraglia, che però nelle prime gare ha avuto un rendimento deludente, perciò saranno necessarie delle riflessioni più approfondite.
Riguardo gli Europei di Montreux e i Mondiali di Mosca, già di norma il clou della stagione, con le qualificazioni per Rio 2016 saranno ancora più importanti?
Nel modo più assoluto. Il settanta per cento del livell0 di importanza di questa stagione sarà concentrato tra i mesi di maggio e luglio, anche per il fatto che i punteggi lì ottenuti non saranno mai più sostituiti. Bisogna fare bene per forza, è un obbligo se si vuole davvero essere in lista per le Olimpiadi di Rio: anzi, arrivo a dire che quest’anno il fine vero e proprio non è neppure da considerarsi l’Europeo o il Mondiale, ma le Olimpiche. Quello è il traguardo, e dobbiamo tutti quanti esserne consapevoli, fin da subito.
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma