Lo sport come scuola di vita

Si è celebrata a Milano la seconda edizione del Premio Internazionale Edaordo Mangiarotti.

 

Il meraviglioso centro congressi della Fondazione Cariplo a Milano ha fatto, nella serata di oggi, da cornice alla premiazione della seconda edizione del Premio Internazionale Edoardo Mangiarotti. Buona la presenza di autorità e  stampa, per documentare la consegna di un riconoscimento che, pur essendo solo alla seconda edizione, è già assurto a grande prestigio fra gli sportivi. Per quello che Mangiarotti è stato per la scherma italiana e non solo, esempio di lealtà abnegazione e dedizione allo sport.

E la cerimonia, presieduta da Marco Mangiarotti, giornalista e nipote del grande Edoardo, è cominciata proprio con un video tributo al “Re di Spade”: spezzoni di gare e interviste hanno tenuto vivo il ricordo del più medagliato schermidore italiano, scomaprso due anni orsono alla vigilia dei Giochi Olimpic di Londra. Quelle olimpiadi a cui ha assistito fino alla fine dei suoi giorni, mancando di poco l’appuntamento con quella che sarebbe stata la sua diciottesima Olimpiade. Quindi la serata è andata avanti con le dimostrazioni di scherma, messe in scena dagli allievi del Circolo della Spada Mangiarotti, di pugilato e di kendo.

Per arrivare al momento clou della serata, ovvero la consegna dei premi: il primo a salire sul palco è stato il vincitore, il nuotatore azzurro Gregorio Paltrinieri. Volto fresco e pulito del nuoto azzurro, Paltrinieri era visibilmente emozionato al momento di tenere il più classico dei discorsi di ringraziamento: «Vincere questo premio ed essere associato a Mangiarotti e ai suoi valori mi rende molto fiero di essere qui» ha detto Greg Palt, che poi ha parlato dei suoi prossimi obiettivi stagionali: «Fra una settimana ci sono i Mondiali in vasca corta, dove spero di fare bene. Mi sono allenato per un periodo in Australia, dove mi sono divertito molto e ho avuto modo di apprendere nuove tecniche di allenamento. Quanto ai miei obiettivi, spero solo di continuare a fare bene e a nuotare con il sorriso».

Quattro le menzioni d’onore: la prima è andata a Martina Batini, fiorettista azzurra che si divide con profitto fra le pedane e l’università. Il premio come ciliegina sulla torta dell’ottima stagione chiusa con il doppio argento Europeo e Mondiale. Seconda menzione è andata alla giovane siciliana Giusy Maria Faro, che al  Librino di Catania tiene corsi gratuiti di danza, musica e recitazione per i bambini del quartiere. Compito tutt’altro che facile in un contesto di desolazione, infrastuttre assenti e dove il disagio sociale è palpabile: «L’idea è stata della mia insegnante» racconta Giusy «che ha proposto di fare un piccolo musical con tutti i bambini. Abbiamo provato e insegnato in una parrocchia, fra mille difficoltà. Ma alla fine lo spettacolo è riuscito bene ed è stata una grande soddisfazione per noi». Andry Govorov e Nicole Orlando sono stati gli altri due destinatari della menzione d’onore. Nuotatore il primo, l’Italia come casa dove allenarsi, la sua Ucraina nel cuore. E il pensiero sempre rivoltò lì, nella Crimea contesa fra Russia e Ucraina, dove vivono i suoi affetti più cari. Atleta la seconda, un’atleta molto speciale, che si divide fra l’atletica leggera e il nuoto nelle gare riservate ad atleti con disabilità cognitive.

Cinque storie diverse, tutte accomunate da quello che è stato il motto della serata: quando lo sport è una scuola di vita. Da lassù Edoardo sarà sicuramente soddisfatto.

Twitter: agenna85

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Fotografia di Alessandro Gennari per Pianeta Scherma

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