Martina Batini è pronta a tuffarsi nella lotta per Rio 2016. E a sfidare i mostri sacri del fioretto azzurro. L’intervista.
Sa che ci sarà da lottare, Martina Batini, in questa stagione. Da una parte la voglia e la necessità di confermarsi sui livelli stratosferici dell’anno scorso, dall’altra lotta ai posti olimpici. L’avvio della nuova stagione è stato un po’ difficoltoso, ma nel fine settimana c’è la tappa di Torino, l’occasione ideale per il riscatto. Intanto si gode la menzione d’onore del Premio Internazionale Edoardo Mangiarotti. E proprio la cerimonia di premiazione, svoltasi a Milano, è stata l’occasione per scambiare due battute con la fiorettista pisana.
Un 2014 da incorniciare per te. E questo premio è indubbiamente la ciliegina sulla torta. Cosa provi?
Si indubbiamente il 2014 è stata una buona annata, e questa è sicuramente un’ottima conclusione, anche se effettivamente l’anno non è ancora finito… Speriamo che il 2015 mi possa dare ulteriori soddisfazioni. Il Premio Mangiarotti mi onora molto, soprattutto per la tipologia del premio stesso, che aldilà dello sport inteso come medaglie, tiene conto del valore delle persone. Come abbiamo visto ad esempio con la ragazza siciliana (Giusy Maria Faro, ndr), che non è una sportiva.
Quest’anno arriva la qualifica olimpica, e senza la prova as quadre ci sono due posti: ti spaventa l’idea di dover lottare contro mostri sacri come le tue compagne di squadra?
Si, mi spaventa eccome! Quest’anno la difficoltà per me è doppia: da una parte devo riconfermare quanto di buono fatto l’anno scorso, dall’altra c’è questo grande obiettivo che è l’Olimpiade. E tutte e quattro siamo molto determinate: Arianna ha un conto aperto dopo l’argento di Londra, Elisa sarà molto proabilmente alla sua ultima Olimpiade, mentre Valentina non molla, è una tosta non solo schermisiticamente ma anche e soprattutto caratterialmente…
Hai avuto un inizio di stagione un po’ difficoltoso, come te lo spieghi?
Questa stagione è molto diversa rispetto alle ultime. Abbiamo finito a luglio e abbiamo ripreso a ottobre, mentre gli altri anni si riprendeva a febbraio. In pratica abbiamo fatto una sola settimana di vacanza e poi subito abbiamo ripreso ad allenarci, e quindi non abbiamo del tutto smaltito la stanchezza. In parte, poi, c’è anche la componente psicologica della pressione per la riconferma. Comunque le gare importanti iniziano più avanti e abbiamo tutto il tempo per rimetterci nella giusta forma.
Ha fatto “notizia” la duplice mancata vittoria nelle ultime prove a squadre…
Come detto, indivudualmente non siamo tutte al top. Comunque noi puntiamo agli eventi importanti, per ora gliele lasciamo vincere alle altre! (ride)
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma