Una carrellata su questa prima parte di stagione delle altre nazioni più importanti.
Dopo aver analizzato l’avvio stagionale di corazzate del calibro di Francia e Russia, è tempo di fare un piccolo giro del Mondo tracciando il bilancio dopo le prime gare di tutte quelle nazioni che, pur non essendo competitive nell’intero specchio delle discipline schermistiche, si sono tolte soddisfazioni grazie ai propri fuoriclasse.
Il nostro viaggio parte dalla Romania: spada femminile e sciabola maschile i fiori all’occhiello. E infatti nessuno ha deluso le aspettative: dalla spada sono arrivati due secondi posti firmati Ana Maria Branza e la vittoria a Doha di Simona Gherman. Proprio la campionessa europea di Legnano 2012 – tornata in azione già sul finire della passata stagione, con lusinghieri risultati – ha dato un’ulteriore marcia in più a una squadra che ora può contare su due fuoriclasse assolute. A referto, le ragazze possono anche mettere un ulteriore secondo posto, arrivato nella prova a squadre di Legano. Bene anche la sciabola maschile, dove spicca la vittoria nella prova a squadre di Budapest, purtroppo a scapito degli azzurri.
Tutta al femminile la copertina dell’Ucraina. Dove troviamo non solo la solita Olga Kharlan, che a New York ha piazzato la zampata vincente, ma anche un’altra giovane sciabolatrice, Olena Kravatska, che a Orleans ha artigliato il primo podio della sua carriera a livello assoluto. Dalla spada arrivano le altre gioie dipinte di giallo-blù: la vittoria a sorpresa di Anfisa Pochkalova a Legnano (per lei una prima assoluta, maturata mettendo in fila tutte le regine della specialità) e il podio, questa volta decisamente meno a sorpresa, della campionessa olimpica di Londra 2012 Yana Shemyakina.
Ultima tappa in Est Europa per fare una capatina in Ungheria. In ombra gli spadisti, le sorti della nazionale magiara sono state risollevate da due campioni assoluti come Emese Szasz (spada femminile) ed Aron Szilagy (sciabola maschile). Entrambi non hanno bucato mai l’appuntamento con il podio, e per la spadista anche la gemma di una vittoria, ottenuta a Xuzhou, che illumina i due terzi posti di Legnano e Doha. Un secondo e u nterzo posto invece per Aron Szilagy, che rispetto alla collega spadista, ha disputato una gara in meno causa annullamento della tappa di Dakar.
La Svizzera non sembra aver risentito più di tanto dell’addio di Angelo Mazzoni: Max Heinzer e Fabian Kauter sono rimasti sui loro livelli, il quartetto rimane sempre competitivo e, in più, a Doha è arrivato il primo podio di Peer Borsky, il nuovo che avanza in casa elvetica. La Germania fa affidamento sulla classe di Britta Heidemann – numero tre al Mondo nella spada femminile- e sulla sciabola maschile, che ha portato in dote il terzo posto nella prova a squadre. Mentre le note dolenti arrivano dal fioretto, con Carolin Golubitsky lontana dai livelli di rendimento della bella stagione culminata con l’argento mondiale di Budapest e un Peter Joppich apparso un po’ appannato nelle prime tre gare stagionali: il diciottesimo posto di Tokyo come best stagionale non è certo confacente a un campione della sua caratura.
Lasciata la cara vecchia Europa, facciamo un salto oltreoceano, e più precisamente negli Stati Uniti. Un movimento in grande ascesa e che propone sempre di più nuovi talenti sulla scena, anche la garanzia, il money in the bank per dirla come si usa da quelle parti, è una “vecchietta” di 29 anni: Mariel Zagunis resta infatti il faro della scherma a stelle e strisce, in un’arma come la sciabola femminile dove la squadra americana può contare su altre atlete molto forti. Come ad esempio Dagmara Wozniak, a podio a Orleans e nelle otto a New York. Ma gli Usa non sono solo la sciabola femminile: il gruppo dei fiorettisti è fra i più forti al mondo, con elemnti del calibro di Race Imboden (una vittoria e un podio per lui), Alex Massialas e Gerek Meinhardt. Senza dimenticare, sebbene non sia stato ultimamente in grado di ripetere l’exploit di Budapest 2013, Miles Chamley Watson. Squadra molto buona e giovane anche al femminile, con Lee Kiefer che finalmente torna sul podio a livello senior dopo lo stupefacente bronzo mondiale di Catania, conquistato a soli diciassette anni.
L’ultimo, ideale, aereo ci porta dritti dritti in Asia. Impressionante il ruolino di marcia della Corea: Bongil Gu e Yunghwan Kim si sono spartiti le due gare di sciabola maschile sin qui disputate, i ragazzi della spada sono stati finora gli unici a stoppare la marcia trionfale della Francia battendo i transalpini nella finale della prova a squadre di Tallinn. Due podi sono arrivati anche nel fioretto femminile, grazie al secondo e al terzo posto conquistati rispettivamente da Seung Min Lim e Mina Kim a Cancun, nella gara vinta da Arianna Errigo. È mancato l’acuto di Jiyeon Kim nella sciabola femminile. Bene anche la Cina, che si dimostra completa in quasi ogni arma – eccezion fatta per sciabola e spada maschile -in particolar modo nella spada donne – dove spicca la vittoria nella prova a squadre nella tappa casalinga di Xuzhou – e nel fioretto maschile, con Jianfei Ma che staziona al secondo posto del ranking Mondiale.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma