Fioretto azzurro a due velocità

Un weekend a due facce per il fioretto azzurro. Le glorie arrivano da Parigi, con i secondi posti di Daniele Garozzo e della squadra. Per il Dream Team femminile solo un “bronzo” a squadre.

 

Il fioretto azzurro, per una volta, regala sorprese, rovescia le certezze. Nel primo weekend di gare del 2015, i risultati di prestigio per la Nazionale italiana arrivano dalla squadra maschile – che peraltro sta facendo benissimo da inizio stagione –  la squadra femminile  segna una battuta a vuoto assoluta nella prova individuale e relativa nella prova a squadre, con il bronzo conquistato a spese della Germania ma dopo la sconfitta in semifinale contro gli Stati Uniti.

A Parigi, sotto gli occhi del Ct Cipressa, gli azzurri confermano e se possibile rafforzano l’ottimo inizio di stagione trascinati da un ispirato Daniele Garozzo, che dopo una striscia di assalti condotti a livelli finora mai raggiunti – l’apice nei due assalti contro Cheremisinov prima e Lefort poi – si arrende solo in finale alla maggiore esperienza e all’ottima forma di Race Imboden, quest’ultimo alla seconda vittoria stagionale dopo Tokyo e al terzo podio nelle ultime tre gare. La conferma a livelli alti anche per Nista e Luperi, contestuale ai passi indietro fatti registrare da CassaràBaldini e Avola (un discorso a parte merita Valerio Aspromonte, condizionato da un infortunio alla caviglia rimediato in uno scontro con il cinese Chen), autorizza l’ipotesi che il ricambio generazionale stia iniziando a farsi sempre più concreto già a partire da questa stagione.

Ottime, per non dire eccellenti, notizie anche dalla prova a squadre parigina, con il quartetto azzurro Aspromonte-Avola-Baldini-Cassarà che grazie all’esperienza e a un rodaggio in stagione ormai completo arriva per tre volte a una sola stoccata dalla vittoria contro la corazzata a stelle e strisce, con il contorno di una piccola polemica su alcune decisioni arbitrali contestate nella finale per l’oro, rilanciata nella serata di ieri dallo stesso Ct Cipressa in un post sulla sua pagina Facebook. Un argento, quello del quartetto azzurro, impreziosito poi dalla vittoria in semifinale sui padroni di casa della Francia, tuttora la squadra da battere e finita stavolta addirittura ai piedi del podio.

Le sorprese in un certo senso maggiori, come si diceva, vengono però da Danzica, dove il Dream Team femminile per una volta stecca. Innanzitutto per la prima volta da due anni a questa parte (l’ultima nel 2013) nessuna atleta azzurra conquista il podio nella prova individuale, con Arianna Errigo e Valentina Vezzali che si fermano ai quarti di finale. Come ci ha ricordato anche il Ct Cipressa a Torino, l’arma principe della scherma azzurra continua a garantire uno standard di qualità elevatissimo, tuttavia a livello puramente statistico bisogna notare come, ad eccezione del tris di vittorie calato dalla Errigo nelle prime tre gare della stagione, il medagliere azzurro registri nell’arco di quattro gare appena il secondo posto di Elisa Di Francisca a Torino e il terzo di Cristina Cini a Saint-Maur.

In Polonia, inoltre,si è perpetuato per la terza gara di fila il digiuno di vittorie nella prova a squadre, dove il Dream Team al completo ha ottenuto sì il terzo posto con una vittoria netta sulla Germania, ma ha scontato una sconfitta forse più netta del previsto contro gli Stati Uniti. Anche in questo caso, la striscia di podi consecutivi a squadre rimane tuttora aperta, ma nella stagione in corso le tre prove finora disputate dicono di un “argento” e due “bronzi”. Per continuare a far vivere il sogno (e i record) l’impressione è che, per una volta, servirà fare di più.

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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