Luxardo, terzo posto al cardiopalma per l’Italia

L’Italia chiude al terzo posto la prova a squadre. Battuta la Corea all’ultima stoccata. Vince la Russia.

 

La sciabola è così: un’altalena mozzafiato, una fabbrica continua di emozioni e palpitazioni dalla prima all’ultima stoccata. Che la prova a squadre amplifica a dismisura. Soprattutto quando il livello sale e spesso e volentieri per decretare il vincitore serve ricorrere alla lotteria dell’ottantanovesima stoccata.

Così è finita Italia – Corea: con l’urlo di Enrico Berrè e la disperazione di Junghwan Kim, con l’Italia che artiglia con grande merito la terza piazza al termine di una giornata che li ha visti vincere contro Georgia (45-30) e Romania (45-40) prima di cadere contro la Germania, con il punteggio di 45-41. La sfida contro Gu e soci è stata molto tirata, combattuta punto a punto, con i coreani che sembravano essere saliti sul treno della vittoria. ma non avevano fatto i conti con chi su un treno ci sarebbe dovuto salire realmente stamattina: è Luca Curatoli, chiamato all’ultimo secondo per sostituire Aldo Montano. Acciacchi fisici han suggerito prudenzialmente al fuoriclasse livornese di riposare, e allo staff tecnico della nazionale di fare un colpo di telefono a Curatoli: addio Italo delle 13, cambiato con un biglietto aereo in partenza alle nove: Luca ci ha fatto l’affare, l’Italsciabola pure.

Perché  il giovane sciabolatore azzurro, che ha vinto tutto a livello giovanile,  non ha fatto rimpiangere Montano: entrato al posto di uno spento Luigi Samele – che nella notte non è stato molto bene – nell’assalto contro la Romania, Curatoli ha tirato con la freddezza del veterano e, nella finalina, ha riportato a galla l’Italia rimontando dal -6 al -2, mettendo così in grado Enrico Berrè di riagganciare e poi bruciare allo sprint finale i coreani. Buona la prima per Enrico nel finora per lui inedito ruolo di chiusura del quartetto.

La vittoria finale va alla Russia: e lo fa per distacco, doppiando la nazionale campione del Mondo della Germania, battuta per 45-25. Una prova di forza impressionate del quartetto russo, alla seconda vittoria in fila: due campioni già affermati come Alexey Yakimenko e Veniamin Reshetnikov, coadiuvati da un grandissimo Kamil Ibragimov, che dopo la vittoria di ieri, sale in cattedra anche oggi e pilota i compagni (Il quarto componente era Boris Savich) alla vittoria. Di lui sicuramente ne sentiremo parlare a lungo.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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