Francia e Algeria, amici mai?

La storia dei rapporti fra Algeria e Francia. Dalla colonia alla guerra di indipendenza. Fino agli ultimi episodi anti-francesi.

 

Il weekend del fioretto femminile ad Algeri ha perso da quasi un mese una sicura protagonista: la Nazionale francese. La decisione di boicottare la quinta tappa di Coppa del Mondo della stagione, presa dalla Federazione francese lo scorso 17 gennaio a seguito delle violente manifestazioni anti-francesi svoltesi sul suolo algerino nei giorni successivi agli attentati terroristici di Parigi di inizio anno (nella fotografia), si propone come l’ultimo atto di un conflitto, più o meno sotterraneo, che sembra continuamente compromettere i rapporti tra due Paesi che fino a poco più di mezzo secolo fa erano rispettivamente madrepatria (la Francia) e colonia (l’Algeria).

L’occupazione francese dell’Algeria inizia intorno agli anni Trenta dell’Ottocento: gli Stati nazionali europei, usciti dal dominio napoleonico, riprendono con caratteri via via sempre più aggressivi una politica di colonizzazione, in primis verso il continente africano. Nella logica di spartizione dei territori che domina i rapporti tra le potenze europee dell’epoca, la Francia rivendica a sé l’Africa nord-occidentale con particolare attenzione al Maghreb, la penisola che si affaccia sul Mediterraneo. Questi territori, oggi suddivisi tra Marocco, Tunisia e appunto Algeria, erano allora controllati da diversi gruppi locali suddivisi in tribù, in costante conflitto le une con le altre: lo sbarco delle truppe francesi sbilanciò i già fragili rapporti di forza e nel giro di un paio di decenni le tribù algerine dovettero riconoscere il dominio della nuova madrepatria nel 1846.

Durante il secolo di occupazione francese, se da un lato l’Algeria rappresentò a lungo per l’élite politica e intellettuale francese una sorta di modello di colonia efficiente e integrata nel modello statale francese – nei fatti l’Algeria aveva uno statuto simile a quello dei Dipartimenti o regioni – dall’altro sotto la cenere continuavano a covare tra i discendenti delle tribù algerine i risentimenti verso l’occupante straniero. La fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio dei processi di uscita dai regimi coloniali successivi al 1945, come prevedibile, finirono per riportare all’attenzione la questione algerina. La sorta di “statuto speciale” che faceva dell’Algeria una regione francese in Africa fu ratificata nel 1947 con il riconoscimento effettivo di “Territorio Metropolitano” con membri eletti al Parlamento di Parigi, ma tutto ciò non fece che accelerare le pulsioni all’indipendenza degli algerini, che con questa misura venivano di fatto legati a filo doppio alla Francia.

I primi isolati atti di guerriglia e la nascita di movimenti anti-francesi si saldarono nel giro di pochi anni nel Fronte di Liberazione Nazionale che diede vita nel 1954 al Comitato Rivoluzionario per l’Unità e Azione. L’immediato appoggio degli Stati confinanti, nel frattempo usciti dai rispettivi regimi coloniali (Marocco, Tunisia ed Egitto), diede la spinta decisiva alla rivolta contro la Francia. A Parigi l’inizio di quella che sarebbe poi stata la Guerra d’Algeria accelerò la fine della Quarta Repubblica e la nomina a capo dello Stato del generale De Gaulle, che proprio da Algeri aveva trasmesso gli ordini alla Resistenza francese ai nazisti durante la guerra. I tentativi di riportare l’ordine con la forza si scontrarono però con il sostegno di una parte dei coloni francesi alla causa algerina, il che costrinse le autorità francesi a riconoscere via via un’autonomia sempre più ampia all’Algeria, che finalmente nel 1962 ottenne il pieno riconoscimento come Stato, sotto la guida iniziale dell’esercito e del generale Ben Bella, che in un impeto nazionalista diede inizio all’emigrazione forzata degli ormai ex coloni francesi.

I rapporti successivi tra Francia e Algeria, pure segnati dall’assenza di ulteriori conflitti sul campo, risentono tuttavia ancora oggi di tutte le particolarità del regime coloniale, che si traducono da un lato nel nazionalismo anti-francese tuttora presente tra gli algerini e dall’altro in una mancata elaborazione della fine dell’Algeria come territorio coloniale tra i francesi, mentre le attuali tensioni legate ai nuovi estremismi religiosi hanno fatto il resto.

Twitter: MattiaBoretti

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