Italia quarta nella prova a squadre a Bonn. Vince la Francia sulla Russia. Terzi gli Stati Uniti.
Non basta la grande voglia di riscatto di Andrea Baldini, oggi assoluto trascinatore del quartetto azzurro (Valerio Aspromonte, Giorgio Avola, Andrea Baldini e Andrea Cassarà) per tutto l’arco della gara. Non è sufficiente né per battere la Russia in semifinale, né per arpionare il terzo posto nella finalina contro gli Stati Uniti (Miles Chamley – Watson, Race Imboden, Alex Massialas e Gerek Meinherdt). Si chiude così al quarto posto la prova a squadre di fioretto maschile di Bonn, con la vittoria finale che va alla Francia sulla Russia.
Ed è proprio da qui che partiamo, dalla finale per il terzo posto. Dal racconto di un assalto partito in sordina ma conclusi con un finale inaspettato e da brividi. Accade tutto negli ultimi due assalti, l’ottavo e il non della serie: dopo un match molto equilibrato, è Miles Chamley Watson a farlo deflagrare con un’accelerazione che sa tanto di ko. L’iridato 2013 mette alle corde Andrea Cassarà e porta i suoi compagni fino al cambio sul 40-31, dopo che i due erano saliti in pedana sul 26-26. Serve un miracolo per rimettere in sesto la situazione, anche perché dall’altra parte della pedana c’è quell’Alexander Massialas che a Parigi fece un brutto scherzo ad Andrea Baldini. Tutto finito quindi? Nemmeno per scherzo, perché il Baldo di oggi è in versione extralusso, e stoccata dopo stoccata ha cominciato a erodere le certezze del giovane americano. Che dal 44-37 si vede minacciosamente avvicinare dalla rimonta dell’azzurro, in una cavalcata che ha ricordato quella – poi chiusa trionfalmente – di Elisa Di Francisca contro Inna Deriglazova agli Europei di Strasburgo. Purtroppo qui non c’è stato il lieto fine, perché il guizzo finale è di Massialas, che regala ai suoi compagni il terzo posto e agli azzurri un “legno” che lascia molto amaro in bocca.
Rammarico anche per la semifinale contro la Russia, subito ben indirizzata dal solito Baldini – protagonista in tutti gli assalti degli azzurri – che va sul 5-1, ma altrettanto immediatamente riaperta da Alexei Cheremisinov che, complice anche un momentaneo passaggio a vuolto di Giorgio Avola, ribalta la situazione e passa il rullo sul 10-7. Da lì il match cambia direzione: Rigin, Akhmatkthuzin e Cheremisinov scavano lentamente ma inesorabilmente il varco che lancia i ragazzi di Cerioni verso l’atto finale. Nei precedenti due assalti di giornata, gli azzurri avevano avuto ragione di Hong Kong (45-36) e Cina (45-39). Più difficile del previsto, in particolare, il primo assalto con gli azzurri che han dovuto inseguire per 2/3 di incontro, prima dello strappo finale operato da Baldini.
La vittoria finale è tutta per i campioni del Mondo della Francia, che rispetto alla solita formazione inseriscono Jeremy Cadot e Maxime Pauty (con loro Enzo Lefort e Erwann Le Pechoux) al posto di Vincent Simon e Julien Mertine. La finale contro la Russia (Artur Akhmatkthuzin, Alexei Cheremisinov, Renal Ganeev e Dmitry Rigin) è stata molto equilibrata e giocata punto a punto. Nell’ultimo parziale Alexei Cheremisinov, salito in pedana sotto di cinque stoccate, prova anche lui l’incredibile rimonta, ma sul 44-43 Le Pechoux trova il guizzo per mettere la parola fine al match e regalare la vittoria ai suoi compagni di squadra.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma