Diciotto medaglie totali per l’Italia. Una in meno rispetto al 2014. Il bilancio complessivo di Maribor 2015.
Diciotto medaglie finali, equamente divise fra Cadetti e Giovani. L’Italia torna a casa con una medaglia in meno rispetto all’edizione 2014, ma con la certezza di disporre, ancora una volta, di un grande serbatoio di giovani di valore da innestare a breve e lungo termine per dare continuità a una tradizione vincente che dura da oltre un secolo. Secondo posto complessivo nel medagliere per la nazionale azzurre, dietro solo alla Russia che chiude il suo Europeo con ben 23 medaglie, di cui dieci del metallo più prezioso. Completa il podio “overall” la Germania, con 10 medaglie, di cui tre d’oro.
Stesso numero di medaglie rispetto a Gerusalemme, ma un aumento degli ori, che passano da tre a cinque. Non può che essere con un super pollicione up il bilancio dei Cadetti azzurri. Sugli scudi soprattutto la spada femminile e il fioretto maschile, con entrambe le armi che centrano il double prova individuale e prova a squadre. Alvise Dal Santo e Federica Isola sono l’emblema di due formazioni fortissime. La squadra di spada unisce tutte assieme le più forti atlete della categoria: c’è Eleonora De Marchi – che si è presa anche il bronzo nella prova a squadre Under 20 oltre ad aver firmato l’unica medaglia d’argento fra i Cadetti- ci sono Alessandra Bozza (fermata ai quarti di finale nella prova individuale, altrimenti sarebbe stata tripletta italiana) e Beatrice Cagnin. Di sicuro prospetto anche i quattro fiorettisti Alvise Dal Santo, Sebastiano Bicego, Andrea Funaro e Filippo Gasperini. La quinta medaglia d’oro di categoria porta la firma degli spadisti, guidati dal figlio d’arte Valerio Cuomo (con lui Davide Canzoneri, Federico Marenco e Alessio Preziosi). Il doppio bronzo della sciabola nella prova a squadre femminile (Beatrice Dalla Vecchia, Laura Fidanzi, Lucia Lucarini, Aurora Paragallo) e maschile (Alberto Arpino, Raffaele Minischetti, Matteo Neri, Flavio Maria Tricarico) e quello di Elena Tangherlini completano il conto medaglie e fissano a nove il totale. Una cifra che vuol dire secondo posto nel medagliere di categoria, vinto dalla Russia con 13 medaglie (5 ori, 5 argenti e 3 bronzi) con questo particolare podio completato dalla Germania che si ferma a quota 5 (1 oro, 2 argenti e 2 bronzi).
Una medaglia complessiva in meno e la “perdita” di due ori: questo recita il bilancio di Maribor 2015 messo a confronto con il bottino dello scorso anno. Naturalmente, una mera analisi numerica come quella appena fatta, sarebbe riduttiva e superficiale. Bisogna innanzitutto tenere conto del grande ricambio che han subito quasi tutte le squadre. Molti protagonisti delle ultime due trionfali stagioni – Camilla Mancini, Luca Curatoli, ma anche Marco Fichera, Andrea Santarelli e Alberta Santuccio solo per fare qualche nome -sono saliti di categoria per raggiunti limiti di età, e il loro posto è stato preso da ragazzi freschi di uscita dalla categoria cadetti, che spesso si sono trovati ad affrontare avversari più esperti e che già possono vantare buoni risultati anche a livello Senior. Al netto di tutto ciò, la giovane Italia torna a casa con nove medaglie: a partire dall’oro di Damiano Rosatelli nel fioretto maschile (per lui anche una medaglia d’argento assieme ai compagni di quartetto Tommaso Ciuti, Lorenzo Francella e Francesco Ingargiola). A cui bisogna aggiungere 4 argenti (Roberta Marzani nella spada femminile, Francesco Bonsanto nella sciabola maschile, oltre a quelli delle prove a squadre di fioretto e sciabola maschile), e 4 bronzi (Elisabetta Bianchin nel fioretto femminile e i tre delle prove a squadre femminili). Numericamente parlando, un bottino che vede la nazionale italiana seconda solo alla solita Russia (13 medaglie, di cui 5 ori, 2 argenti e 3 bronzi).
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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma