Intervista alle spadiste della Nazionale Under 17. Bozza, Cagnin, De Marchi e Isola si confessano a Pianeta Scherma.
Giovani, brave e con tutto il futuro davanti. In pedana come fuori. Alessandra Bozza, Beatrice Cagnin, Eleonora De Marchi e Federica Isola, ovvero le quattro componenti della Nazionale azzurra di spada femminile categoria Cadetti (leggi il focus a loro dedicato) si raccontano in questa esclusiva intervista quadrupla rilasciata a Pianeta Scherma. E ci raccontano le loro emozioni, le loro aspirazioni e i loro sogni.
Siete reduci dagli europei di Maribor e per tutte non è stata la prima esperienza di questo tipo: è cambiato qualcosa rispetto all’esperienza dello scorso anno o le emozioni, la tensione e le paure erano le stesse?
Alessandra: Io sicuramente ero più tesa ed agitata. Visto il risultato dello scorso anno volevo riconfermarmi e, per questo, sono salita in pedana con molte aspettative ed anche un briciolo di ansia di troppo.
Beatrice: Per quanto mi riguarda non è cambiato molto rispetto allo scorso anno. Le emozioni che provo sono le stesse in ogni gara ed anche la tesione è sempre alta.
Eleonora: L’anno scorso ero molto più tesa. A Maribor, invece, sono riuscita a prenderla con molta più calma e leggerzza e questo ha sicuramente influito positivamente sulla mia prestazione. Devo ammettere che sono soddisfatta per come ho gestito questo mio Europeo.
Federica: In linea di massima ero più tranquilla rispetto all’Europeo dell’anno prima. A inizio gara, in realtà, ero molto tesa ed agitata ma poi sono riuscita a gestire il tutto ed a calmarmi. Per fortuna tutto è andato per il meglio.
Qual è stato il momento più bello di questo Europeo di Maribor?
A: Sicuramente la gara a squadre! Ma anche la scelta del motto, che è sempre critica, e poi la sua esecuzione. È stato davvero un momento speciale.
B: Vincere la gara a squadre. È stato davvero emozionante. Siamo una bella squadra e sono molto fiera di noi.
E: Anche per quanto mi riguarda il momento più bello è stato la gara a squadre. Mi è piaciuto il clima che c’era fra noi ragazze: eravamo unite e determinate ma anche pronte a divertirci. Devo, poi, ammettere che preferisco la gara a squadre rispetto all’individuale, quindi vincerla è stato davvero bello. Doppiamente bello.
F: Sarò ripetitiva ma è stato la gara a squadre il momento più bello, quello ed il motto. E’ sempre bello dar vita a questa sorta di siparietto e, soprattutto, ti carica molto.
Quando avete davvero realizzato di aver vinto un titolo europeo?
A: Non è una cosa che realizzi. Provi una serie di fortissime emozioni ma non ti rendi bene conto di ciò che è successo; devi proprio fermarti a riflettere per avere, forse, una vaga idea di quello che è accaduto.
B: Nel mio caso mi sono resa veramente conto del nostro fantastico risultato solo quando sono salita sul podio ed ho ascoltato l’Inno. Prima ero avvolta in un turbinio di emozioni fortissime, ma in quel momento ho realizzato che, finalmente, dopo tutta la fatica fatta, l’obbiettivo era stato raggiunto.
E: In realtà non me ne sono ancora resa bene conto, o meglio, al momento ho provato una gioia immensa ma poi, se ci ripenso a mente fredda, non sono in grado di definire precisamente ciò che provo. E’ più un insieme di immagini e sensazioni che rivivo nel ricordo di quell’attimo.
F: Io non mi sono ancora resa conto di aver vinto due titoli europei, e penso che non riuscirò mai a comprendere a pieno quei momenti. E’ semplicemente un’emozione indescrivibile, qualcosa che ricordi con orgoglio ed un grande sorriso sul volto.
E cosa avete provato, subito dopo la vittoria, salendo sul podio?
A: Personalmente ho provato una forte emozione, e poi tanta gioia e soddisfazione. Siamo una squadra molto unita e siamo amiche a tutti gli effetti. E’ stato bello vivere questa esperienza insieme e conquistare insieme questo risultato.
B: Gioia, fierezza ma anche tanta stanchezza, soprattutto fisica. L’inno, in particolare, mi fa sempre un certo effetto ed è stato stupendo poterlo cantare insieme alle mie compagne.
E: Semplicemente una grandissima emozione. Solo quello.
F: Ero molto felice di aver condiviso questa esperienza con le mie compagne e soprattutto di aver raggiunto questo risultato assieme a loro. Andiamo molto d’accordo e questo si nota anche nell’intesa che abbiamo in pedana.
Siete o no scaramantiche? Avete qualche portafortuna particolare o un rito pre-gara?
A: Sono abbastanza scaramantica, lo ammetto. Indosso sempre la stessa maglietta ad ogni gara: rosa con sopra disegnata una scarpa col tacco; me l’hanno regalata ad una gara nella quale avevo fatto un buon risultato e, da quel giorno, la uso ogni volta che salgo in pedana.
B: Assolutamente no. Non lo sono mai stata, in nessun ambito.
E: Si, sono abbastanza scaramantica anche se non ho nessun rito pre-gara. Possiedo, invece, numerosi portafortuna: i miei mille braccialetti. Sono davvero, davvero tanti e li indosso ad ogni gara.
F: Non sono scaramantica e non ho alcun rito pre-gara. L’unica cosa che porto sempre con me è un braccialetto che mi ha regalato mio padre, a quello tengo davvero tanto e lo indosso ogni volta che salgo in pedana.
Cosa rappresenta per voi la scherma?
A: Credo che ormai faccia parte di me. Questo sport occupa talmente tanto spazio nella mia vita che non riesco più ad immaginarne una lontano dalle pedane. Quando mi capita, raramente, di avere un pomeriggio libero il tutto mi sembra davvero strano, ed alla fine mi viene subito voglia di andare in sala ad allenarmi. Soprattutto, va detto, faccio scherma perchè mi diverto davvero tanto. Le mie amicizie più forti le ho strette in questo ambiente e quindi, andare ad allenarmi o a fare le gare è sempre bello.
B: La scherma sicuramente mi ha insegnato a crescere, e questo è uno degli aspetti che amo di più del mio sport. Mi ha permesso di imparare cosa significa rispettare le regole ma soprattutto gli altri, gli avversari. Inoltre penso mi abbia resa più forte: come tutti gli sportivi ho dovuto superare diverse difficoltà e, facendo uno sport individuale, ho dovuto farlo da sola. Non è sempre facile ma ti rende sicuramente più “tosta”. Quindi per me la scherma è questo, non solo una grande passione ma anche una palestra per il carattere.
E: Sicuramente faccio questo sport non solo perchè mi piace e mi ha dato tante soddisfazioni, ma anche per i forti legami di amicizia che ti permette di stringere. Quando condividi determinate esperienze con alcune persone è normale, secondo me, legarsi ad esse. Inoltre l’ambiente scherma mi piace molto, anche se bisogna fare qualche eccezione…
F: Fondamentalmente faccio scherma perchè mi diverto. Mi piace allenarmi, fare le gare ed andare ai ritiri e, soprattutto, mi trovo molto bene in questo ambiente.
Nella vostra quotidianità mettete al primo posto la scherma o lo studio?
A:Sicuramente la scuola. Scuola e studio. Anche se, ovviamente, mi impegno al massimo per conciliare le due attività, cosa che non sempre è facile, anzi.
B: Direi 50 e 50. Anzi, è proprio grazie alla scherma che ho imparato ad organizzare meglio il mio tempo e adesso riesco a incastrare, con più facilità, gli impegni sportivi con quelli scolastici.
E: Direi che mi impegno in maniera uguale in entrambe le cose. Studiare è davvero importante, e soprattutto è importante farlo bene. Senza studio, secondo me, non si va da nessuna parte. E’ vero anche che, in questo momento, lo sport mi sta dando tanto e potrebbe darmi tanto anche in futuro, quindi vale la pena investirci tempo ed energie. Sicuramente.
F: Metto al primo posto lo sport. Il mio obbiettivo è riuscire ad entrare in un gruppo spotivo, quindi, mi sto impegnando per raggiungerlo. Ovviamente la scuola non la lascio da parte, ma, se proprio dovessi scegliere, sceglierei la scherma.
Vista la vostra giovane età… cosa vorreste fare da grandi?
A: Per quanto riguarda l’ambito schermistico mi piacerebbe entrare in un gruppo sportivo. Se poi devo pensare ad un futuro un po’ più lontano, ora come ora ti rispondo che vorrei laurearmi in medicina e diventare un cardiochirurgo.
B: Mi piacerebbe continuare a praticare questo sport, magari facendolo diventare il mio lavoro. Per il resto valuterò più avanti che strada prendere.
E: Sinceramente non ti so davvero rispondere. Non ho la più pallida idea di cosa vorrei fare nel mio futuro. Per ora mi concentro sul presente, soprattutto sulla scuola, e vediamo cosa succederà.
F: Vorrei continuare a studiare ed a tirare e, come ho già detto, mi piacerebbe entrare in un gruppo sportivo. Non so ancora, però, dirti nulla di più preciso, sono, appunto, ancora molto giovane.
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma