L’estone Novosjolov supera Trevejo. A podio Pitra e Steffen. Cimini e Garozzo tra i migliori otto.
Al Grand Prix di Budapest è il giorno di Nikolai Novosjolov. Il campione estone, nella città che già gli valse il titolo mondiale nel 2013, trova la sua prima vittoria stagionale in Coppa del Mondo. Solo la sua forza e costanza hanno infatti potuto impedire il coronamento di una vera e propria impresa per Ivan Trevejo, il cubano naturalizzato francese che dopo aver regalato diverse “magie” nell’arco dell’intera prova di oggi, all’età di 43 anni sfiora una vittoria degna dei libri dei record. A proposito di libri di record: la Francia con questo secondo posto mette a referto l’ennesimo podio stagionale, grazie a uno dei pochi atleti che ancora mancavano all’appello. La finale, mai davvero in bilico e gestita sempre in vantaggio da Novosjolov, si è conclusa con il punteggio di 15-6. Al terzo posto si piazzano il ceco Pavel Pitra (sconfitto in semifinale 15-9 da Trevejo) e l’elvetico Benjamin Steffen (15-10 da Novosjolov).
Proprio Pitra e Steffen sono stati i giustizieri rispettivamente di Enrico Garozzo e Gabriele Cimini, entrambi autori di una buona prova complessiva e approdati a un solo assalto dal podio, ai quarti di finale. Per Gabriele vittoria ai 64 su Luca Ferraris (15-9), quindi ai 32 lo scalpo dell’elvetico Max Heinzer, testa di serie numero 3 del tabellone (15-11) e ai 16 molta solidità per superare il russo Avdeev (15-7) prima dello stop contro Steffen (15-11); il percorso di Enrico ha visto invece le vittorie su Morgoev ai 64 (15-10), il derby con Gabriele Bino ai 32 (vittoria per 15-9) e il successo sul coreano Na Jongkwan ai 16 (13-11) prima della sconfitta agli otto con Pitra (15-12).
Per quanto riguarda gli altri azzurri, detto delle sconfitte di Ferraris e Bino nei due scontri diretti con Cimini e Garozzo, Marco Fichera entra nei 16 grazie alle vittorie su Matteo Tagliariol a inizio giornata (12-11) e quindi su Ramirez ai 32 (15-10), ma si deve poi arrendere al ceco Beran (15-11), mentre la corsa di Paolo Pizzo si ferma subito ai 64, con la sconfitta per 15-9 da Lelion. Da segnalare, infine, il brutto infortunio al ginocchio che ha costretto il coreano Park Sangyoung, numero 5 del seeding, al ritiro all’inizio dell’assalto dei 16 contro Pitra.