Quinta prova stagionale per gli sciabolatori. Luca Curatoli atteso alla riconferma dopo il podio di Varsavia.
Sciabolatori sugli attenti: sabato e domenica si torna a gareggiare a Seul (Sud Corea), dove è in programma il secondo Grand Prix stagionale, che corrisponde anche alla quinta prova di Coppa del Mondo che, causa cancellazione della gara di Dakar, avrà una gara in meno rispetto alle altre armi.
Come da prassi con la rinnovata formula del Grand Prix, scenderanno contemporaneamente in pedana tanto le donne quanto gli uomini. Quest’ultimi ripartono tre settimane dopo l’ultima gara di Varsavia, chiusasi con la vittoria di Bongil Gu su Tiberiu Dolniceanu, ma che soprattutto ha regalato il primo podio in carriera a Luca Curatoli. Un percorso avvincente quello dello sciabolatore azzurro, passato anche attraverso la vittoria nel derby contro Diego Occhiuzzi e fermatosi solo al cospetto di Dolniceanu, vittorioso peraltro soltanto all’ultima stoccata. Ma questo podio, frutto di una prova di forza considerevole, ha dato proprio a Luca l’iniezione di cui aveva bisogno per capire di potersela giocare con fiducia e stabilità con i primi otto al mondo. Nessuna illusione, la strada è lunghissima, ma la crescita costante del giovane italiano è sotto gli occhi di tutti. Il resto della spedizione nostrana potrà contare su un fiducioso Diego Occhiuzzi, anche lui in miglioramento dal punto di vista della condizione e reduce dal 5° posto in terra polacca. Gli altri assi nella manica azzurra saranno, ovviamente l’intramontabile Aldo Montano, Enrico Berrè, che potrà cogliere l’occasione per vivacizzare una stagione un po’ opaca, Luigi Samele, Luigi Miracco e Massimiliano Murolo.
Ad attendere la truppa azzurra, che nei passati giorni ha preparato il Grand Prix di Seul allenandosi a Tokyo assieme alle nazionali di Russia e ovviamente Giappone, una folta pattuglia di concorrenti, A partire dai padroni di casa della Corea, che sin qui han letteralmente dominato la stagione con tre vittorie su cinque (leggi qui l’approfondimento sulla sciabola coreana), passando per lo squadrone russo, senza dimenticare Aron Szilagy, subito ripresosi a Varsavia dalla delusione di Padova e il romeno Tiberiu Dolniceanu.
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma