Ospite a Gazzetta Tv la catanese si racconta. Fra scherma e la vita tutti i giorni fuori dalla pedana.
La scherma, ma non solo: questa sera, ospite dell’edizione delle News delle 20 a Gazzetta Tv, il canale televisivo della principale testata sportiva italiana, Rossella Fiamingo si è raccontata in una breve ma interessante intervista, nella quale dopo una prima domanda d’obbligo sul calcio nella sua città, Catania («Non sono mai stata particolarmente tifosa – ha ammesso – tanto che allo stadio non ci sono mai andata») il discorso è iniziato ovviamente dai Mondiali di Kazan dell’estate scorsa, che l’hanno vista conquistare la sua prima medaglia d’oro in una grande competizione, e più precisamente dal leggero infortunio che li aveva preceduti: «La settimana prima delle gare non mi ero nemmeno allenata fisicamente per paura di aggravare l’infortunio – ha detto Rossella – tuttavia lo stop mi è servito per lavorare molto “di testa” così che sono arrivata al giorno della gara in serenità, con l’idea di pensare una stoccata alla volta». La sensazione che, dopo qualche delusione di troppo nei grandi appuntamenti, potesse essere la volta buona? «Ai quarti. All’idea di arrivare a medaglia prima mi sono messa a piangere, poi mi sono detta “Stai calma!” finché dalla semifinale in poi, con la prospettiva di affrontare due campionesse olimpiche, Shemyakina e Heidemann, non ho pensato più a nulla, ed è arrivato l’oro».
Tra una curiosità e l’altra, una su tutte la collezione di bloc notes su cui raccoglie appunti e impressioni sulle avversarie da affrontare – «Ormai sono talmente tanti che è una specie di enciclopedia, aiutano me quanto le mie compagne di squadra, che ormai mi chiedono di potergli dare un’occhiata se non ricordano le caratteristiche dell’avversaria…» – c’è stato spazio per una riflessione sulla scherma in Italia, uno sport forse poco nazional-popolare ma capace di sfornare campioni a ciclo continuo, soprattutto in campo femminile: «E’ vero, il nostro sport è un riferimento per molte ragazze, lo è stato anche per me qualche anno fa anche se un po’ per caso, accompagnata da mio papà per seguire gli allenamenti di mio fratello che già praticava scherma. Sono molto contenta di questo, e adesso oltre al fioretto stiamo crescendo noi nella spada e pure la sciabola negli ultimi tempi».
L’ultima parte della chiacchierata a Gazzetta Tv si è concentrata sugli interessi fuori pedana di una campionessa “normale”: «Il pianoforte, soprattutto. Dopo essermi diplomata in questo strumento lo scorso anno, ho smesso di vederlo solo come una materia di studio ma anzi ho scoperto l’amore per questo strumento, e attraverso di esso scopro anche un po’ di me stessa». Oltre che ovviamente, come molte ragazze della sua età «lo studio, che ormai insieme alle gare mi lascia davvero poco tempo, e il ballo, con cui impiego quello che ne rimane».
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma