Léonie Ebert, tutti i lampi di un grande futuro

Dopo l’oro nei Cadetti, il bronzo tra i Giovani. È la quindicenne tedesca la rivelazione dei Mondiali di Tashkent

 

I Mondiali di Tashkent 2015, con tutta probabilità, ci avranno lasciato in dote uno dei primi exploit di una campionessa. Léonie Ebert, tedesca di soli 15 anni (è nata a Wurzburg nel 1999), allieva di Andrea Magro, attuale Ct della Nazionale tedesca di fioretto, riesce nell’impresa di conquistare due medaglie in entrambe le categorie, per di più nell’arco di 48 ore: dopo la medaglia d’oro conquistata tra i Cadetti nella giornata di venerdì a spese di Serena Rossini nella finalissima, oggi per lei è stata la volta del bronzo tra i Giovani, dove Léonie si è arresa soltanto in semifinale alla numero uno del ranking, la canadese Eleanor Harvey (medaglia d’argento a fine giornata, dopo la finale per l’oro perduta 15-12 contro la nuova campionessa del mondo, l’americana Sara Teffel). Il bottino complessivo della Ebert tra gli Europei di Maribor e questi Mondiali uzbeki è a dir poco impressionante: due medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo. Più del già ricco palmarès, tuttavia, oggi ha stupito la capacità mostrata da Léonie di reggere il confronto, quando non addirittura imporre il ritmo dell’assalto, contro avversarie di 3/4 anni più adulte e, soprattutto, fra le migliori della categoria Giovani. Dovesse mantenere tutte le premesse e le promesse mostrate negli ultimi mesi, allora saremmo davvero di fronte a una fuoriclasse del fioretto di domani.

Nella prova di spada maschile, la Francia conferma anche tra i Giovani il predominio nella specialità già visto quest’anno in Coppa del Mondo: l’oro va infatti al transalpino Hippolyte Bouillot, che in una finale ad elevata intensità supera alla priorità (14-13) l’ungherese Zsombor Banyai, mentre il bronzo va al cinese Xue Yangdong e all’iberico Yulen Pereira, in un podio complessivamente di tutto rispetto per la disciplina.

Questa prima giornata dedicata ai Giovani si chiude purtroppo con un bottino magro per l’Italia: i migliori azzurri nelle due prove sono stati infatti Federico Vismara nella spada, arresosi ai quarti di finale e solo all’ultima stoccata a Bouillot (15-14) dopo quattro vittorie, la prima delle quali nel derby dei 64 contro Davide Amodio Maisto (15-7), ed Elisabetta Bianchin nel fioretto, il cui stop è invece arrivato, dopo due assalti vinti contro Rowland e Yanaoka, al tabellone a 16 contro Fu Yiting (15-10). Per quanto riguarda gli altri atleti tricolori, nel torneo maschile Enrico Bergamini si è fermato subito ai 64 contro l’elvetico Bayard (15-8 il finale), mentre tra le ragazze sia per Erica Cipressa (15-7 da Massialas) che per Claudia Borella (15-7 dalla Ebert) l’avventura mondiale si è fermata al turno dei 32.

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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