Delusione Russia. Bene le vecchie scuole europee. Corea avanguardia della scuola asiatica. Emergono nuove realtà.
Il Mondiale di Tashkent appena andato in archivio, ha esaltato l’Italia, tornata a casa con il bottino colmo di medaglie e di grandi speranze per un futuro ancora luminoso. Se andiamo ad analizzare l’andamento di questi Mondiali con un occhio per le vicende extra italiane, scopriamo conferme, sorprese ma anche grosse delusioni.
E proprio in quest’ultima categoria rientra senza ombra di dubbio la Russia. Nella categoria Under 20 sono arrivate soltanto tre medaglie d’argento nelle prove a squadre di spada femminile, sciabola femminile e sciabola maschile, con l’unica esecuzione dell’inno russo da ascrivere a Olga Nikitina, medaglia d’oro nella sciabola femminile categoria Cadetti. Un deciso e netto passo indietro, quindi, rispetto a Plovdiv 2104, quando dai soli Under 20 arrivarono sette medaglie, anche se anche in quell’occasione ci fu soltanto una medaglia d’oro.
Possono invece sorridere Germania e Francia: la prima, che l’anno scorso rimase a bocca asciutta, si porta a casa l’oro dalla spada maschile a squadre e due medaglie dalla spada femminile, grazie agli argenti di Nadine Stahlberg e al bronzo del quartetto nella prova a squadre. Ma, soprattutto, si gode e coccola il gioiellino Leonie Ebert. Dominante fra i Cadetti – oro Europeo e Mondiale per lei – in grado di competere più che alla pari con le Under 20 (e non solo…), la quindicenne prodotto dell’inesauribili fucina chiamata Tauber si candida a essere una delle stelle più luminose della specialità per i prossimi anni. Buono il bottino della Francia, che domina nella prova individuale di sciabola femminile grazie all’accoppiata Caroline Queroli – Manon Brunet (con la prima medaglia di bronzo anche fra le Cadette), che fa bottino nelle prove individuali di spada grazie a Hyppolite Bouillot e Coraline Vitalis. E che, per arrotondare il bottino, si prende il bronzo con i ragazzi del fioretto.
Buono il bilancio anche in casa Usa. Che parte dalla conferma del fioretto femminile Giovani, con Sara Taffel che succede sul trono iridato a Lee Kiefer e con il quartetto (assieme alla Taffel, Sabrina Massialas, Megan Partridge e Iman Blow) è andato a una sola stoccata dalla riconferma nella prova a squadre, battuto in finale dall’Italia. Sage Palmedo ha mancato l’oro nella sciabola femminile, ma si è comunque “consolata” con un bronzo che rappresenta la seconda medaglia in altrettante partecipazioni; Eli Dershwitz fa oro e bronzo assieme ai suoi compagni nella sciabola maschile, mentre dai Cadetti è arrivato l’acuto di Samuel Moelis nel fioretto maschile.
Dall’Asia si leva forte l’urlo di Corea e Cina. In particolare i coreani si sono distinti nella sciabola maschile, portando avanti anche fra i “piccoli” gli ottimi risultati che contraddistinguono la loro stagione a livello Senior. La spettacolare finale contro la Russia ha portato loro in dote l’oro nella prova a squadre di sciabola maschile, Dongiu Kim ha vinto nella prova cadetti. Oro anche nella spada cadetti grazie a Myeongki Kim. Buoni risultati anche per la Cina, anche se è mancato l’acuto d’oro. In particolare nel fioretto maschile, l’anno scorso interamente monopolizzato da Haiwei Chen, oro tanto individuale quanto a squadre.
Ma questo è stato il Mondiale in cui nuove realtà sono emerse, nuovi paesi si sono presi il loro posto sulla mappa di questo sport: Mohamed Amer ha regalato un bronzo all’Egitto nella sciabola maschile Under 20, nella stessa gara in cui il belga Jules Emile De Visscher inserisce il suo paese nel Medagliere; nella gara Cadetti – sempre di sciabola maschile – sono approdati al tabellone principale atleti provenienti da Arabia Saudita, Kuwait (Yusel Alshamlan ha chiuso al nono posto), mentre i fiorettisti australiani Lucas Webber, Matthew Foster, Matthew Dall’Asen, Ned Fitzgerald, han riscritto la storia della scherma “Down Under” battendo la Polonia e approdando ai quarti di finale della competizione a squadre Under 20. Segnali inequivocabili che ormai la scherma sta cambiando e sta diventando sempre più globale.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma