Santarelli per Bruttini. E ritiri dedicati alla prova a squadre. Così Cuomo prova a conquistare Rio.
Il 4 maggio 2014, il secondo posto al Monal, sembrava poter essere il preludio a un Europeo e un Mondiale da protagonisti. Per la squadra di spada maschile italiana, invece, fu l’inizio di un lungo digiuno e di una crisi preoccupante. Sette gare senza salire sul podio, passaggi a vuoto inspiegabili, sconfitte contro squadre sulla carta inferiori.
Dal Monal e da Parigi, un anno dopo, gli azzurri devono iniziare a costruire le loro speranze di qualificazione olimpica. Non è semplice, perché il ranking non è dei migliori e gli incroci saranno difficili fin dai primi turni, ma si ricomincia da zero. Certo, la necessità di cambiare registro è impellente. Sandro Cuomo e suoi ragazzi lo sanno. Negli ultimi mesi hanno dedicato giornate intere alla match analisis degli avversari, alla preparazione strategica degli assalti. A Vancouver, nell’ultima gara pre qualifiche, si è visto qualche segnale incoraggiante. Una netta vittoria contro Israele e poi una sconfitta contro la Svizzera, in un match equilibrato per lunghi tratti.
L’esigenza di provare qualcosa di nuovo si è manifestata anche nel cambio di quartetto. Fuori Lorenzo Bruttini, che aveva preso parte alle sei gare precedenti, dentro Andrea Santarelli. Una scelta tattica, perché lo spadista di Foligno ha tante stoccate sulla punta ed è l’unico italiano in grado di infilare parziali pesanti in caso di necessità, una decisione che sembra suffragata dagli ultimi risultati. Fermi restando Enrico Garozzo e Paolo Pizzo, Santarelli e Fichera hanno giustificato, se mai ce ne fosse stato bisogno, la loro presenza in quartetto con uno straordinario Europeo Under 23 a Vicenza. Doppietta individuale (oro per Fichera e argento per Santarelli) e oro nella prova a squadre a cui ha preso parte anche Gabriele Cimini, un altro giovane in rampa di lancio dopo aver centrato la finale a 8 nel Gp di Budapest.
D’altra parte, per stessa ammissione di Cuomo, la squadra è un cantiere aperto con un gigantesco cartello “Lavori in corso” affisso all’ingresso. Non è affatto detto che questo quartetto sia quello definitivo, e c’è ancora spazio per le speranze di chi di questa squadra ha già fatto parte e di chi, invece, spera di entrarci per la prima volta. Gabriele Bino, Lorenzo Bruttini, Gabriele Cimini non sono tagliati fuori. Non ancora. Senza dimenticare che a bordo pedana, a scaldare i muscoli, c’è anche Matteo Tagliariol.
La materia prima non manca, bisogna solo cercare di mischiare gli ingredienti per ottenere la ricetta perfetta. Rio 2016 non è un obiettivo impossibile, mancarlo sarebbe un vero peccato.
Twitter: GabrieleLippi1