Fioretto maschile: duelli alla corte degli Zar

Il rush finale parte da San Pietroburgo, in casa della Russia di Cerioni. Italia a caccia del pass olimpico.

 

Dalla Russia alla Russia e poi dritti fino al Brasile. Dalla Coppa del Mondo alle Olimpiadi passando per i Mondiali. Scatta infatti da San Pietroburgo la lunga volata che porta dritti all’appuntamento a Cinque Cerchi: settima prova di Coppa del Mondo per il circuito del fioretto maschile, e Russia come crocevia decisivo per imboccare la strada giusta verso il Brasile. Fra tre mesi i Mondiali a Mosca, intanto nel super week-end in arrivo un bell’antipasto con le sfide di Coppa del Mondo.

Sino a questo punto della stagione Andrea Cipressa non può che essere soddisfatto della stagione dei suoi: la vittoria di Andrea Cassarà a Bonn, i podi delle “nuove leve” Daniele Garozzo, Alessio Foconi, Edoardo Luperi e Lorenzo Nista, quelli dei “vecchi leoni” Valerio Aspromonte e Andrea Baldini, anche se il toscano, dopo il brillante avvio di stagione con il secondo posto di San Francisco, non è più riuscito a ripetersi. Bene anche nelle prove a squadre, fondamentali in ottica qualificazioni olimpiche: una vittoria e un secondo posto beffardo a Parigi mantengono gli azzurri al terzo posto del ranking, dietro solo alla Francia campione d’Europa e del Mondo e ai padroni di casa della Russia. Una posizione in classifica ottima in ottica Rio, ma il primo posto è ampiamente alla portata del quartetto azzurro. Le prossime gare ci diranno se Andrea Cipressa si affiderà al solito, rodato, quartetto che fra 2012 e 2013 ha centrato Olimpiadi e Mondiali oppure proverà a inserire qualche elemento nuovo, con i già citati Garozzo, Nista e Luperi in rampa di lancio.

Fra i protagonisti più attesi dell’intero fine settimana, ci sono certamente gli atleti di casa. I ragazzi di Cerioni han portato a casa due gare individuali vincendo entrambi i Grand Prix, a Torino con Alexei Cheremisinov e La Havana con Dmitry Rigin, e sicuramente la spinta del pubblico sarà per loro uno stimolo in più a fare bene. Fra i papabili guastafeste anche gli americani e i francesi: in particolare, attenzione a Race Imboden, che gira ad altissimo règime in questa stagione e che è fresco di vittoria ai Panamericani.

Nella passata stagione, con la gara che si disputò con formato Grand Prix e quindi con in programma la sola prova individuale, fu vittoria per Andrea Baldini, che in finale piegò il francese Enzo Lefort. Podio anche per Valerio Aspromonte, che chiuse terzo assieme al russo Dmitry Kommissarov. L’aria di San Pietroburgo sembra ispirare tantissimo i nostri fiorettisti: basti su tutto la statistica secondo cui, negli ultimi 11 anni, soltanto in due occasioni (2005 e 2010) non c’è stato alcun azzurro sul podio. Di contro, nel medesimo lasso di tempo, sono arrivate quattro vittorie di Andrea Cassarà (2004, 2006, 2009, 2012) e due di Andrea Baldini (2011 e 2014), oltre ad altri 9 piazzamenti sul podio che portano la firma, oltre che dei “soliti” Baldini e Cassarà, anche di Simone Vanni (terzo nel 2007), Salvatore Sanzo (secondo nel 2008), Giorgio Avola (secondo nel 2012) e Valerio Aspromonte, terzo in due occasioni nel 2013 e nel 2014. Degna di nota la tripletta del 2012, con Cassarà vincitore in finale su Avola e Aspromonte al terzo posto.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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