L’americano batte il ceco Choupetnich e trionfa a Shanghai. Podio per Le Pechoux e Zherebchenko.
Un anno e nove mesi. Tanto ha dovuto aspettare Miles Chamley Watson per tornare a a liberare il suo urlo di vittoria in una gara internazionale di fioretto maschile. L’ultima volta fu a Budapest, quando inatteso protagonista, rubò la scena si prese il titolo Mondiale nell’anno del centenario della Fie, passando alla storia come il primo fiorettista statunitense a vincere un oro ai Campionati del Mondo. Da allora poca gloria per lui, nemmeno un podio. Oggi, il ruggito prepotente, la firma su una vittoria in una gara in cui le carte si sono mischiate fin dalle prime battute e i carichi pesanti sono saltati fin dalle prime tornate: da Race Imboden a Alexei Cheremisinov, passando per Dmitry Rigin, Jianfei Ma ed Enzo Lefort, un filotto di eliminati illustri che han trovato nel tabellone dei sedicesimi di finale un ostacolo insormontabile.
A contendergli la vittoria finale ci arriva il ceco Alexander Choupetnich, che nell’ultimo atto di questo terzo Grand Prix stagionale non riesce mai a giocare le proprie carte al cospetto di Chamley Watson, che in men che non si dica vola sull’11-2. Finale bellissima, tirata a velocità supersonica da due schermidori che badano poco alla diplomazia e molto di più al sodo, con il ceco che malgrado tutto prova a rientrare nell’assalto prima di alzare bandiera bianca nel momento in cui Chamley picchia la stoccata decisiva e ferma il tabellino sul 15-7. Per lui terzo podio in carriera e best result eguagliato, dopo il secondo posto di La Coruna nel 2014. A completare il podio ci pensano il francese Erwann Le Pechoux, battuto in semifinale da Choupetnich, e il giovane russo Dmitry Zherebchenko, che fa sudare fino all’ultimo Chamley Watson, partito fortissimo ma poi rimontato dall’allievo di Cerioni, che si arrende solo sul 15-13.
In casa Italia le note migliori arrivano da Giorgio Avola e Andrea Cassarà, fermati entrambi ai quarti di finale. Un peccato, perché entrambi sono stati autori di una grande gara e avrebbero meritato senza dubbio di firmare l’ennesimo podio per la squadra azzurra in stagione. E invece Chamley Watosn (vincitore di Cassarà all’ultima stoccata) e Zherebechenko (che ha battuto per 15-12 Giorgio Avola) hanno estromesso, per la prima volta in questa annata, la bandiera tricolore dal podio. Un passo falso, se così si vuol chiamare un quinto posto, che comunque non sembra aver turbato Cassarà, che pur rammaricato guarda avanti con ottimismo al cammino verso Rio 2016: «Finito ora la gara» ha dichiarato a caldo il bresciano tramite la sua pagina Facebook «Sono arrivato quinto perdendo a 14 con l’americano Miles Chambley Watson. Rimane l’amaro in bocca dopo una gara condotta benissimo.Adesso stasera si torna a casa .. Finalmente !!! La strada per Rio 2016 continua sempre con il passo giusto».
Meno brillante la gara degli altri interpreti azzurri: eccezion fatta per Edoardo Luperi – fermato al tabellone dei 32 da Dmitry Rigin con il punteggio di 15-11 – nessuno è riuscito a scollinare il primo assalto. E così finisce subito la corsa di Daniele Garozzo, che incoccia nel russo Renal Ganeev (15-12 il punteggio) quella di Andrea Baldini – ancora una volta eliminato troppo precocemente dalla gara e purtroppo copia sbiadita dell’Andrea Baldini che tutti conosciamo – battuto anche lui da un russo, Dmitry Kommissaorv, vittorioso per 15-13. Poca fortuna anche per Alessandro Paroli, subito opposto a Race Imboden (15-3 il punteggio per l’americano), Tommaso Lari (battuto nel derby da Andrea Cassarà con il punteggio di 15-8), mentre Lorenzo Nista e Alessio Foconi cadono al cospetto del giapponese Yuki Ota (15-12) e del cinese di Hong Kong Siu Lun Cheung. Sconfitta contro Enzo Lefort, infine, per Tobia Biondo, mentre tanto Valerio Aspromonte quanto Luca Simoncelli avevano già chiuso venerdì la loro gara.
Si chiude così la stagione di Coppa del Mondo del fioretto. Con la curiosità, in casa Italia, di chi prenderà parte alle spedizioni a Montreux e Mosca. E con la certezza che, nei due appuntamenti prossimi, regnerà la più assoluta incertezza: giochi di parole a parte, prepariamoci a vivere un finale di stagione esaltante, dove tutto può succedere e nulla può essere pronosticato.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma