Nella capitale russa, che a luglio ospiterà i Mondiali, va di scena il Grand Prix finale per la sciabola. Kharlan a caccia della vittoria nella tana della Velikaya. Al maschile, gara importantissima in chiave qualificazioni per Rio 2016.
Se il Grand Prix dio Rio, che impegnato nel fine settimana spadiste e spadisti, lo si poteva considerare un antipasto di Olimpiade, il prossimo Grand Prix di sciabola è a tutti gli effetti una succulenta anteprima delle sfide Mondiali del prossimo luglio. Si parte da Mosca per arrivare a Mosca, in mezzo – per gli atleti del vecchio Continente – una tappa a Montreux per giocarsi gli ori continentali.
Per quanto riguarda il settore femminile, gli occhi di tutti sono ovviamente puntati sul duello che per l’intera stagione ha infiammato le pedane mondiali: parliamo naturalmente di quello che vede opposte Olga Kharlan a Sofya Velikaya. Nelle sette prove sin qui disputate, le due si sono spartite le vittorie e il tabellino ora recita 4-3 in favore della russa. Che in casa ha l’occasione di allungare, mentre dal canto suo la fuoriclasse di Nikolaev proverà a guastarle la festa, con il pensiero stupendo di fare poi lo scherzone a luglio.
Al netto delle due stelle più brillanti, la gara offre naturalmente tantissimi spunti di interesse: innanzitutto proprio restando in casa Russia, con il pubblico che proverà a dare carburante per i guizzi di Yana Egoryan ed Ekaterina Dyachenko – per fare un paio di esempi -sin qui un po’ in ombra. C’è poi la sin qui infruttuosa ricerca di una terza incomoda che possa interrompere il duetto Kharlan – Velikaya: Mariel Zagunis ha collezionato tanti podi ma non ancora l’acuto vincente (considerando solo le prove di Coppa del Mondo, perché all’attivo della due volte campionessa Olimpica c’è l’oro ai Panamericani dello scorso aprile), Alexandra Socha si è riproposta nelle parti alte della classifica nella scorsa gara cinese, Vougiouka, Kim, Shen, Lembach, Marton le mine vaganti. Non ci siamo ovviamente dimenticati di Rossella Gregorio, sin qui la migliore delle nostre, pronta ancora una volta a dare filo da torcere alle più quotate avversarie, così come Irene Vecchi che ha funzionato un po’ a corrente alternata ma che meriterebbe di ritornare sul podio che manca ormai da un anno.
Bellissima si preannuncia anche la battaglia la maschile: l’assenza della prova a squadre a Rio rende ancora più vitali i punti coefficiente 1,5 che il Grand Prix mette in palio. Aldo Montano, Diego Occhiuzzi ed Enrico Berrè (in strettissimo ordine di ranking) sono raggruppati in pochi punti – solo cinque separano il livornese, leader del terzetto, dal giovane romano, al momento fanalino di coda e, allo stato attuale delle cose, fuori da Rio 2016 – mentre Luigi Samele, sebbene fuori dai primi sedici e staccato dagli altri azzurri, possa ancora giocarsi le sue carte facendo bene qui e nei prossimi impegni. Attenzione anche a Luca Curatoli, già a podio in stagione e pronto ad aggiungersi al gruppetto in corsa per Rio.
Lotta dura anche in casa Russia: finisse oggi, a Rio andrebbero Alexey Yakimenko e il giovane Kamil Ibragimov, mentre due campioni del calibro di Veniamin Reshetnikov e Nikolay Kovalev si troverebbero a guardare i Giochi Olimpici da casa. la sfida fra loro quattro sarà quindi tutta da seguire, e di certo il tifo del pubblico aiuterà i beniamini locali a dare di tutto e di più fino all’ultima stoccata. Più tranquilla la situazione in casa Corea: Bongil Gu e Junghwan Kim conducono le danze in testa alla classifica di Coppa del Mondo, ma devono comunque guardarsi da Won Woo Young. Gli asiatici, sin qui dominatori della stagione, proveranno a strappare un’altra vittoria. Chi invece è a caccia del suo primo urrah stagionale è Aron Szilagy, che ha sì raccolto tre podi in stagione, ma ha il secondo posto di Budapest come miglior risultato stagionale. Attenzione anche al ritrovato Nicholas Limbach, che nel Grand Prix di Seul è tornato a vincere e dire a tutti che bisognerà di nuovo fare i conti con lui da qui al futuro.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma