Sirovich: «La responsabilità delle scelte è mia»

Il Ct della sciabola azzurra traccia gli obiettivi per gli Europei e affronta il nodo delle convocazioni europee

 

 

Gli obiettivi sono tracciati, l’estate della sciabola azzurra può partire con gli Europei di Montreux in programma da domani, e una rivendicazione di piena responsabilità nella scelta dei convocati, malgrado il dibattito che si è aperto in questi giorni dopo l’annuncio della lista dei nomi scelti per la rassegna continentale in Svizzera. A margine della conferenza stampa di presentazione degli eventi legati alla Nazionale azzurra di scherma tenutasi ieri al sito Expo di Milano, il Ct di sciabola Giovanni Sirovich ha fatto il punto della situazione alla vigilia dei grandi appuntamenti estivi.

Dapprima durante la presentazione ha sottolineato come «Come in ogni squadra nazionale che si rispetti, alla resa finale è il Ct che deve fare delle scelte, è nel suo compito e ne sono consapevole da quando ho accettato l’incarico, mi pagano per questo e so che la responsabilità è comunque la mia e cerco di prendermela nel modo che ritengo più opportuno», quindi a margine dell’evento ha rilasciato alcune battute ai nostri microfoni.

Con gli Europei iniziano le verifiche della stagione. Quali sono gli obiettivi di riferimento?

«Il riferimento sono e restano le qualificazioni per le Olimpiadi di Rio, l’ottica in cui dobbiamo ragionare è sempre quella. Perciò, olimpicamente parlando, l’attenzione anche per questi Europei sarà rivolta all’individuale maschile e al femminile in genere»

Quanto alle convocazioni, tra i nomi scelti per Montreux ha fatto parecchio discutere negli ultimi giorni l’esclusione di Luigi Samele e l’ingresso di Luca Curatoli. Qual è la sua posizione in merito?

«Sono convinto della scelta che ho fatto e di portare agli Europei la squadra migliore, poi riconosco che è stata una scelta al limite, forse la più difficile di questi anni da Commissario Tecnico. Anche dal punto di vista personale, è stata una scelta che portava con sé molte implicazioni, anche personali, però come ho sempre detto le stesse questioni personali devono restare il più possibile fuori dai discorsi sulle convocazioni»

 

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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