La spada maschile parla francese, vince Grumier

Il leader di Coppa del Mondo spegne il sogno di medaglia di Heinzer. Podio per Sukhov e Boczko. 

 

Ci ha provato fino all’ultimo, Max Heinzer, a coronare il sogno di una medaglia casalinga, spinto anche da un tifo infernale che ha reso da brividi l’ambiente dell’Auditorium dedicato a Miles Davis. La culla della musica, diventa per un giorno un’arena caldissima, riscaldata anche dalle prodezze del folletto svizzero, che regala brividi e spettacolo, spesso vincendo i suoi match coronando clamorose rimonte.

Nell’atto finale, però, quello che assegnava la medaglia d’oro, a spuntarla è stata – per l’ennesima volta – un francese. Settima marsigliese in nove gare, con Gauthier Grumier (vittorioso per 15-12 proprio su Heinzer) che è il primo fra i transalpini a vincere due gare in stagione. Conclusione perfetta di una gara che aveva rischiato di chiudersi già al tabellone dei 32, con Andras Redli volato a una sola stoccata dalla vittoria prima di venir rimontato e superato alla priorità. Ma per rendere ancora meglio le dimensioni del trionfo della corazzata di Hugues Obry, basta spulciare la classifica finale, con quattro transalpini nei primi otto: a impedire il podio tutto in blu, ci han pensato Gabor Boczko e Pavel Sukhov – alla fine terzi – che hanno eliminato rispettivamente Ronan Gustin (12-11) e Daniel Jerent (15-10), mentre un derby fratricida contro Grumier ha tolto dalla corsa al podio Balczyk.

Lontani dal podio gli azzurri: per Andrea Santarelli il primo europeo si chiude già al tabellone dei 128, al cospetto del bielorusso Artsiom Chartovich, mentre escono presto dalla lotta per le medaglie anche gli altri tre azzurri. Jerent mette in fila gli scalpi di Marco Fichera prima ed Enrico Garozzo poi, mentre Paolo Pizzo si infrange ancora una volta contro lo scoglio Gabor Boczko. Tanto per Enrico – beffato all’ultima stoccata di un assalto molto combattuto – quanto per Paolo l’eliminazione è arrivata agli ottavi di finale, mentre Marco è stato eliminato nel tabellone dei 32.

Fra tre giorni sarà tempo di prova a squadre. Tre giorni per capire gli errori commessi, ma soprattutto per cancellare subito questa prova sfortunata. Perchè quella a squadre è stara fin da subito definita da tutti come “la Gara”, da vincere a tutti i costi. Francia e Svizzera permettendo.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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