Le considerazioni del Ct del fioretto dopo gli Europei di Montreux. Tra i successi, il neo del fioretto maschile a squadre.
Sei medaglie complessive di cui tre d’oro (Cassarà e Di Francisca nelle rispettive prove individuali, il Dream Team femminile nella prova a squadre) e l’eliminazione precoce del quartetto azzurro nella prova a squadre maschile: questo il bilancio conclusivo dell’Italia del fioretto agli Europei di Montreux conclusi nella giornata di ieri proprio con la vittoria delle azzurre sulla Russia nella prova a squadre femminile. Il Ct Andrea Cipressa – che già dopo la prova individuale femminile ci aveva rilasciato queste brevi dichiarazioni: «Un oro e un bronzo sono comunque un ottimo risultato, è vero che le ragazze sono forti ma le gare individuali sono sempre molto variabili, in più le condizioni fisiche soprattutto di Arianna e di Elisa non erano le migliori nella giornata di oggi» – ci ha rilasciato alcune considerazioni relative alla finale di ieri e all’Europeo in generale.
Sul 44-38 per l’Italia, per caso è tornata alla mente la finale degli Europei di Strasburgo di un anno fa?
«Assolutamente sì, sarebbe stato una beffa ma nella scherma e nello sport i corsi e ricorsi possono succedere. Quando ho visto le ragazze prepararsi ad esultare ho ricordato loro le fotografie dell’anno scorso che ritraevano la squadra russa già sorridente a una stoccata dalla fine, e poi quegli stessi sorrisi stringersi sempre di più fino a trasformarsi in pianto alla fine dell’assalto. Nella scherma, finché non hai messo l’ultima non hai vinto, e finché non hai preso l’ultima, non hai perso»
Qual è stato, se c’è stato, il passaggio chiave della finale?
«Tre su tutti, il recupero di Elisa con la Shanaeva all’inizio, la frazione di Martina con la Biryukova e ovviamente l’ultimo parziale, dove Arianna ha stretto i denti. Lei in questo momento è al cinquanta per cento, e non essendo abituata agli acciacchi ne soffre almeno il doppio, però alla fine è andata benissimo così»
Dopo le quattro medaglie nell’individuale e prima dell’oro di oggi, in questo Europeo era arrivato lo stop nel fioretto maschile a squadre…
«Un assalto folle, abbiamo perso male, se avesse tirato la Nazionale Under 20 avrebbe fatto sicuramente meglio, dico anzi che avrebbe vinto. Mi è dispiaciuto non tanto perdere, ma il modo in cui si è perso, è stato un assalto affrontato con un senso di superiorità che poi è diventato paura man mano che le cose si mettevano male. Io sono abituato ad accettare la sconfitta se i miei atleti sulla pedana hanno dato l’anima, in questo caso non è stato così»
In conclusione, il bilancio resta comunque positivo?
«Con tre ori, un argento e due bronzi assolutamente sì. Diciamo che è andato tutto come previsto. E poi, detto tra noi, avessimo vinto anche nel fioretto maschile a squadre, cosa avremmo potuto chiedere di più per l’anno prossimo? In questo modo, almeno, una motivazione la potremo trovare»
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma