Montreux, uno sguardo fuori dall’Italia

Si confermano Russia e Francia, bene l’Ungheria. Buon Europeo per la Svizzera, malgrado sia mancato l’oro.

 

Archiviati giovedì gli Europei di Montreux, è tempo di bilanci non solo in casa Italia – per cui ci siamo affidati alla voce del Presidente Scarso – ma anche in per tutte le nazioni che han anno animato l’edizione 2015 e che nutrivano ambizioni di medaglia.

A partire dai padroni di casa della Svizzera, per i quali c’era grande attesa tanto da far registrare sold out nei giorni di gara della spada maschile. Purtroppo per i calorosi fan elvetici è mancata la medaglia d’oro, ma sono arrivati comunque un argento, quello di Max  Heinzer nella prova individuale, e  un bronzo nella prova a squadre. Bilancio più che positivo quindi, perché se è vero che è mancato l’obiettivo “mediatico” del quarto oro a squadre consecutivo – parole e musica di Olivier Carrard, presidente della federscherma rossocrociata – la squadra maschile ha comunque fatto importanti passi avanti in ottica Rio 2016. Bene anche le ragazze, soprattutto grazie a una ritrovata Tiffany Geroudet, piegata solo all’ultima stoccata da Emese Szasz. Buona la prova della giovane Pauline Brunner, brava a superare la fase a gironi ma sfortunata nell’incocciare immediatamente Ana Maria Branza.

Come tradizione di Europei e Mondiali, a rivaleggiare con l’Italia per il medagliere finale è stata la Russia, che ringrazia la sciabola femminile per la doppietta tutta d’oro, e in particolare la stratosferica Sofya Velikaya di questa stagione. Con lei, nella prova per quartetti, sono salite sul gradino più alto del podio Ekaterina Dyachenko, Yana Egorian e Julia Gavrilova. Parziale delusione invece dalle squadre maschili di fioretto e sciabola, che chiudono la loro spedizione europea senza oro, ma soltanto con i bronzi di Kovalev e Yakimenko nella sciabola, e l’argento del quartetto nel fioretto. Dalla spada sono arrivati l’oro di Violetta Kolobova e il bronzo di Pavel Sukhov, mentre ancora una volta il fioretto femminile ha dovuto inchinarsi alla legge del Dream Team e di Elisa Di Francisca, anche se le distanze si stanno pian piano assottigliando, con un aumento in termini di pathos e spettacolo.

Dalla Russia alla vicina Ucraina: “tradita” a livello individuale da Olga Kharlan – complice la grande prova di Rossella Gregorio  – rimasta a secco dopo quattro affermazioni di fila, la nazionale gialloblù ha trovato in Olena Voronina la donna da medaglia, per lei bronzo poi replicato nella prova a squadre.

Un’altra grande che non ha tradito le attese è stata la Francia: tutto come da pronostico nella spada maschile, con Gauthier Grumier che si prende il titolo individuale e l’inaffondabile corazzata che continua spedita la sua marcia vittoriosa nelle prove per quartetti. Bene anche le ragazze della sciabola, ormai non più una sorpresa ad alti livelli: l’argento individuale di Charlotte Lembach e quello a squadre, anzi, sono la conferma che sempre di più si dovrà fare i conti con loro. A completare una spedizione di altissimo livello, l’oro dei fiorettisti nella prova a squadre e il bronzo delle fiorettiste, sempre nella prova a squadre.

Chiudiamo la carrellata analizzando l’Europeo di Germania, Ungheria, Romania ed Estonia, le altre nazioni che hanno messo nel loro carniere almeno una medaglia. I tedeschi si sono confermati squadra tostissima nella sciabola maschile, in particolare grazie alla vittoria nella gara a squadre sull’Italia, a cui si aggiunge l’argento individuale di Max Hartung. Una piccola soddisfa arriva anche dal fioretto maschile, con il bronzo nella prova a squadre. La Romania incassa la medaglia di legno degli sciabolatori nella prova a squadre, ma sorride grazie alla spada femminile, che ha portato in dote il bronzo di Simona Pop e l’oro nella prova a squadre, che da così continuità al trionfo della passata stagione. Non deludono le attese le spadiste e gli spadisti estoni: un argento a testa nella prova a squadre.

Il nostro viaggio si chiude in Ungheria: un Aron Szialgy in grande spolvero si è preso l’oro  Europeo, in attesa di poter completare la collezione con l’unica medaglia che ancora gli manca, ovvero quella iridata. Per gli sciabolatori, dove si è messo in luce Andras Szatmari, anche il bronzo a squadre. Bronzo anche per Emese Szasz e Gabor Bockzko nella spada, e per l’eterna Aida Mohamed, capace a 38 anni di dire ancora la sua.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

 

 
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