Baku, l’Italia mette la firma sul medagliere finale

Secondo posto per fiorettisti e sciabolatrici. Rocambolesco bronzo per gli spadisti.

Tre medaglie per mettere il sigillo sul medagliere di questi primi European Games. Tre medaglie per dire che l’Italscherma, anche senza i suoi tenori, resta sempre il faro che illumina il movimento europeo. Peccato solo che sia mancato l’oro, ma alla fine il bottino recita due argenti e un bronzo. Quanto basta e avanza per mettere in fila tutte le altre nazioni.

La cronaca di giornata parte dall’argento dei fiorettisti, sorpresi dalla partenza sprint della Gran Bretagna, che dopo due assalti vola sul 10-4 e costringe il quartetto azzurro (Alessio Foconi, Francesco Ingargiola, Lorenzo Nista, Damiano Rosatelli) a condurre tutto il match all’inseguimento. Che pure, piano piano, si  concretizza fino al sorpasso operato da Ingargiola con l’11-7 a Tofalides nel settimo round. Purtroppo però il rush finale è stato tutto appannaggio dei britannici, che con Mapstead (7-3 su Nista) e Kruse (5-3 su Foconi, che non riesce a ripetere la spaziale rimonta fatta in semifinale contro Arslanov) arpionano l’oro. Bronzo per la Russia, vittoriosa nella finale per il terzo posto sulla Francia.

Due giorni fa, la sua eliminazione dopo i gironi nella prova individuale era stata la notizia di giornata. Per rifarsi Olga Kharlan ci ha messo davvero poco, e oggi con una serie di prestazioni mostruose ha guidato le sue compagne (Alina Komashchuk, Olena Kravatska, Olga Zhovnir) alla medaglia d’oro nella prova a squadre. Purtroppo per noi a scapito delle azzurre (Sofia Ciaraglia, Martina Criscio, Rebecca Gargano – oggi riserva – Caterina Navarria), che hanno fatto ampiamente il loro dovere battendo e provando a scavare il solco contro le altre due ucraine e lanciando Sofia Ciaraglia per l’ultima frazione con un vantaggio di +4 sulla bi-campionessa iridata. Che, dal canto suo, aveva troppa fame di riscatto e in men che non si dica ha ricucito lo strappo e chiuso la partita con un parziale di 9-3 che ha fissato il punteggio sul 45-43 finale. Resta però un’ottima prova di tutte le ragazze, tanto nella semifinale dominata contro la Francia (45-29) quanto anche nella finale contro l’Ucraina: per tutte, pochissime recriminazioni e un argento tutto da festeggiare.

Al terzo posto ha chiuso la Russia (Viktoria Kovaleva, Yana Obvintseva, Maria Rydel, Tatiana Sukhova) che nella finalina ha avuto nettamente la meglio sulla Francia, decisamente lontana parente – quando in formazione B – di quella squadra che in Coppa del Mondo è diventata una più che temibile avversaria.

Dove la Francia continua a non conoscere rivali è invece la spada maschile. Ennesima impressionante dimostrazione di forza per il quartetto transalpino (Yannik Borel, Ronan Gustin, Daniel Jerent, Ivan Trevejo), che rispetta appieno il pronostico travolgendo tutti gli avversari che gli si parano davanti, Italia compresa. Netto è il 45-27 della semifinale, altrettanto lo è il 45 -32 con cui i francesi costringono la Russia (Sergei Bida, Anton Glebko, Dmitry Gusev, Sergei Khodos). Per gli azzurri (Gabriele Bino, Gabriele Cimini, Marco Fichera, Andrea Santarelli)è arrivata comunque la medaglia di bronzo, non senza giallo. Perché la Svizzera aveva vinto il match alla priorità, ma un pasticciaccio dell’arbitro seguito dal ricorso dell’Italia (clicca qui per leggere tutti i dettagli) aveva rimesso tutto in discussione. Peccato solo per le polemiche finali, nate per un errore di chi dovrebbe conoscere perfettamente le regole per farle rispettare.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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