Baku 2015, cambia l’Italia ma non i risultati

Dodici medaglie totali. Tre d’oro. E anche senza i grandi nomi  la scherma azzurra domina.

 

I primi European Games della storia sono andati in archivio ieri, con una suggestiva cerimonia di chiusra che ha visto Alessio Foconi portabandiera. Un riconoscimento, l’ennesimo, per la scherma azzurra, che anche a Baku ha saputo farsi onore fino a regalare all’Italia la parte più cospicua del bottino.

Tre ori, due argenti, sette bronzi, un totale di dodici metalli che han sancito la vittoria nel medagliere di specialità. Medaglie che hanno un valore ancora maggiore se consideriamo il fatto che l’Italia volata in Azerbaijan era pressoché priva dei big, rimasti in patria a preparare i Mondiali di Mosca, mentre spesso e volentieri le altre nazioni hanno schierato i calibri pesanti. Anche con formazioni ampiamente, se non totalmente, rimaneggiate – quindi – gli azzurri hanno dimostrato che la scuola italiana è ancora il faro guida dell’intero movimento in questo caso nel Vecchio Continente.

Spesso opposti a vecchie volpi del circuito di Coppa del Mondo, i nostri schermidori hanno ampiamente tenuto loro testa, a volte regalando imprese di notevole spessore come la rimonta di bronzo delle spadiste contro le più esperte e titolate russe (vedere, a riprova, il curriculum sportivo della sola Anna Sivkova, messa nettamente sotto da Alberta Santuccio nella spettacolare frazione finale) e la spettacolare volata d’oro degli sciabolatori contro la Romania che schierava la stessa formazione che vedremo all’opera fra due settimane a Mosca. Ottima anche la prova delle sciabolatrici, che han tenuto testa all’Ucraina titolare e si sono arrese solo di fronte a una Kharlan che da sola ha portato in dote più stoccate delle sue compagne (23-22 il computo complessivo).

A livello individuale, la garanzia rimane il fioretto, con il doppio oro di Alice Volpi e Alessio Foconi, accompagnati sul podio da Valentina Cipriani e Francesco Ingargiola, ma anche la sciabola maschile ha dimostrato che dietro ai magnifici 5 c’è già un ricambio di alto livello. Gli unici nei, ma solo a voler essere perfezionisti, arrivano dalla prova a squadre di fioretto, dove gli ori erano ampiamente alla portata e si sono invece tramutati in un argento (maschi) e un bronzo (femmine).

Soddisfatto, e non poteva essere altrimenti, il Presidente Federale Giorgio Scarso, che così commenta su federscherma.it la spedizione di Baku:  «La prima edizione dei Giochi Europei ha ribadito la leadership della scherma italiana nel panorama continentale. Così come accaduto agli Europei Cadetti, Giovani, Under23 ed Assoluti, anche in questo caso l’Italia ha vinto il medagliere finale e soprattutto è stata protagonista in ognuna delle specialità. Aver dovuto vivere questa esperienza di Giochi Europei nel “delicato” periodo di preparazione ai Campionati del Mondo, ha indotto i Commissari tecnici a convocare per l’evento degli atleti che hanno colto l’occasione per mettersi in luce e – in alcuni casi – per bussare con forza alle porte della Nazionale maggiore. Tutto ciò ha permesso all’Italia non solo di festeggiare le medaglie, ma anche di vivere intense emozioni schermistiche. Inoltre l’età media degli atleti chiamati a rappresentare l’Italia in pedana, ci permette di essere estremamente ottimisti per quello che sarà il futuro della scherma azzurra».

Twitter: agenna85

Pianeta Scherma su Twitter

Pianeta Scherma su Facebook

Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

 
jizzrain.com/vd/2353-video

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *