Due quartetti fortissimi e praticamente privi di punti deboli. Una nazione, la Russia, che sembra aver colmato il gap rispetto al Dream Team azzurro. Tutte le premesse di una sfida che si preannuncia spettacolare.
Italia contro Russia, atto finale. La data da segnare sul calendario è quella del 19 luglio, ultimo giorno di gare a Mosca, il giorno della molto probabile resa dei conti fra le formazioni di Cipressa e quella di Cerioni, candidate forti a giocarsi l’oro Mondiale. Anche se lo sport non è matematica e nel corso della stagione tanto la Francia quanto gli Usa han saputo intrufolarsi – in entrambi i casi a spese dell’Italia – nel dualismo che segna il fioretto femminile da tanti anni, tutto sembra apparecchiato perchè ad affrontarsi nella finale siano la squadra di casa opposta all’Itala. Il capitolo finale di questa sfida è tutto da scrivere e si apre a ogni soluzione, soprattutto per merito della crescita del quartetto russo, capace di tenere botta e in un paio di casi anche battere le storiche rivali azzurre.
I numeri della stagione – Due a due il computo sin qui degli scontri diretti fra le azzurre e le russe. Le azzurre possono mettere sul piatto la vittoria pesante di Montreux – un 45-44 da brividi con una grandissima rimonta di Larisa Korbeynikova stroncata sul più bello da Arianna Errigo – oltre a quella di Algeri, nella giornata che ha sancito il ritorno alla vittoria del Dream Team dopo tre gare di digiuno. In quell’occasione il punteggio fu di 45-40. Come si può notare, il divario che separa le due squadre, in entrambe le occasioni, è sempre risicato o comunque non così ampio come quello che maturava negli anni precedenti.
Andiamo a vedere ora i numeri in casa Russia: quattro vittorie complessive in Coppa del Mondo, la testa del ranking a squadre e sopratutto due vittorie in scontri diretti contro l’Italia. Una allo sprint dell’ottantanovesima stoccata, soluzione che sta ormai diventando assai frequente negli ultimi incroci Italia – Russia di fioretto femminile, e una – a Tauber – maturata con il netto punteggio di 45-34. Francia e Stati Uniti sono state le altre due “vittime” della grande stagione di Inna Deriglazova e compagne. Una stagione in cui l’Italrussia (clicca qui per leggere l’approfondimento sul lavoro dello staff italiano), ha decisamente limato il gap che lo divideva dal Dream Team, che tuttavia rimane ancora un gradino sopra, come ammesso anche dallo stesso Cerioni nell’intervista concessaci per tracciare un bilancio degli Europei di Montreux.
Qui Russia – Da ciò ne deriva che l’incertezza sarà la regina assoluta di giornata: entrambe le squadre hanno quartetti molto forti e a fare la differenza saranno i piccoli dettagli. La Russia potrà contare sul tifo di casa, decisamente caldo, da cui dovrà però trarre spinta ascensionale e non un elemento di pressione, perché in tal caso si rischierebbe l’effetto boomerang. Tutte e quattro le ragazze, inoltre, sono atlete di prim’ordine: Aida Shanaeva è stata l’ultima non italiana capace di vincere un Mondiale (anno 2009), Yulia Biryukova è coriacea e pugnace, Inna Deriglazova e Larisa Korobeynikova le punte di diamante. Resta solo il problema della mancanza di freddezza nei momenti che contano, come dimostrano le tante, troppe rimonte subite (anche a livello individuale) quando ormai il traguardo era solo da superare a braccia alzate.
Qui Italia – A favore dell’Italia gioca l’innata capacità delle nostre campionesse di farsi trovare sempre pronte negli appuntamenti che contano, e a Montreux c’è stata la prima dimostrazione in tal senso. A cui si assomma il valore aggiunto di un’Elisa Di Francisca letteralmente “ingiocabile” in quest’ultimo periodo della stagione, una Arianna Errigo a tratti devastante anche se tutt’altro che al top della condizione, la fame insaziabile di vittorie che anima Valentina Vezzali e la voglia di riscatto di Martina Batini. Ma in cima a tutto, sta una considerazione molto più prosaica: parliamo del Dream Team. E questo dovrebbe bastare e avanzare.
Possibili outsider – Se, come accennato, Italia – Russia sembra essere una finale già scritta, non va dimenticato che altre squadre sono pronte ad approfittare di eventuali avarie delle corazzate capitanate da Cipressa e Cerioni. La Francia, ad esempio, e la sua proverbiale compattezza nelle prove a squadre: in stagione le transalpine hanno sgambettato l’Italia a Cancun, mentre per le russe sono sempre avversarie da prendere con le molle, con le quali raramente hanno avuto vita facile e qualche volta ne sono anche uscite sconfitte. La squadra degli Stati Uniti è molto giovane e con delle buone individualità (seconde a Danzica) è l’altra cliente scomoda che potrebbe guastare l’asse italo-russo, mentre Germania, Corea e l’esperta squadra ungherese sembrano essere destinate a lottare al massimo per una medaglia di bronzo.
Twitter: agenna85
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma