Le dichiarazioni della campionessa del Mondo di spada subito dopo la vittoria della medaglia d’oro a Mosca
La gioia, stavolta davvero incontenibile, per un grande traguardo appena raggiunto, proprio il giorno dopo il suo ventiquattresimo compleanno: tutte le emozioni della neo-campionessa del Mondo per il secondo anno consecutivo, Rossella Fiamingo, subito dopo la fine della prova di oggi, raccolte ai nostri microfoni: «Stavolta non ci credevo davvero, era tutto il giorno che mi ero imposta di pensare assalto dopo assalto e non più in là, perchè comunque sapevo che sarebbe stato difficile arrivare in finale – questo l’incipit di Rossella, che poi ha proseguito – Sapevo che tirando bene oggi sarebbe dipeso tutto da me, e alla fine è stato così, ma che stanchezza!».
Sul doppio regalo di compleanno, titolo Mondiale con annessa Coppa del Mondo: «È già il secondo anno che mi faccio questo regalo, almeno parlando di Mondiale. il mio desiderio più grande era rivincere una medaglia, perciò il mio compleanno è oggi, non ieri, e questo è il mio regalo più bello». Sul bis Mondiale: «È tutto l’anno che spesso mi chiedevo se non fosse stato un caso l’aver vinto, oggi ho capito che non era così». Sulla stagione: «Tante volte ho avuto dubbi, e pure stamattina avevo paura, poi ho parlato con Valentina (Vezzali, ndr) che mi ha chiesto di dimostrarle cosa so fare, e allora ho pensato: se me lo chiede lei…»
Poi sulla gara di oggi nel dettaglio, a partire dal tabellone e dal percorso verso la finale: «Forse potevo incontrare avversarie più forti, la Szasz, la Branza… però se sono arrivate le mie avversarie di oggi vuol dire che oggi erano più in forma loro». Sul suo posto nella storia della spada: «Ancora non ci credo, aver eguagliato la Fléssel è straordinario, l’ho conosciuta anche in Sicilia ma per me rimane inarrivabile». Infine, la dedica: «Al mio Maestro (Gianni Sperlinga, ndr), che purtroppo non mi vede mai vincere un Mondiale dal vivo, ai miei genitori, che dopo oggi continueranno a non seguirmi ai Mondiali visto che porta bene, e al Gruppo Sportivo della Forestale»
Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma