Beatrice Vio è campionessa del mondo di fioretto categoria B. Bronzo per Marco Cima nella prova maschile.
Fortissimamente Bebe. A 18 anni Beatrice Vio ha visto compiersi il suo destino. A Budapest, in Ungheria, aveva ricevuto la più cocente delusione della sua giovanissima carriera da fiorettista, con una prematura eliminazione al suo primo mondiale. A Eger, sempre in Ungheria, si è presa quel che le spettava già da tempo, conquistando il suo primo titolo mondiale. Per la mancina di Mogliano Veneto, accompagnata dall’inseparabile Squaquero e con il nome di Art4Sport sul giubbetto elettrico, una gara dominata dall’inizio alla finale vinta per 15-4, sull’ungherese Gyöngyi Dani.
La giornata di gare a Eger ha regalato anche un’altra medaglia all’Italia, quella di Marco Cima, bronzo nel fioretto maschile categoria B. L’Azzurro si è fermato solo in semifinale davanti al cinese Hu Daoliang, che ha avuto la meglio su di lui per 15-9 per poi prendersi l’oro nella finale contro il britannico Dimitri Coutya. Ai quarti di finale Hu aveva eliminato l’altro italiano in gara nella categoria: Alessio Sarri. Sul podio, accanto a Cima, anche il russo Albert Camalov.
Nel fioretto maschile categoria A, il migliore degli Azzurri è stato Matteo Betti, out agli ottavi di finale contro il polacco Dariusz Pender (15-13 il punteggio). Fuori nei 32 Alberto Pellegrini (15-13 dal georgiano Roman Abashidze). A conquistare l’oro è stato il cinese Yen Ruyi, che si è imposto 15-14 in un derby bello ed emozionante col connazionale Sun Gang. Bronzi per Pender e il terzo cinese Chen Yijun.
Nel fioretto femminile categoria A si sono fermate agli ottavi di finale sia Andrea Mogos sia Loredana Trigilia, battute rispettivamente dall’atleta di Hong Kon Yu Chiu Yee (15-3) e dalla cinese Zhang Chuncui (15-4). Entrambe le giustiziere delle italiane sono poi finite sul podio. Il titolo mondiale è andato ancora una volta alla Cina proprio con Zhang, vincente per 15-4 sull’ungherese Zsuzsanna Krajnyak. Bronzo alla francese Delphine Bernard e alla Yu.
Twitter: GabrieleLippi1
Foto di Augusto Bizzi per Federscherma