Berna: gli Azzurri della spada maschile tornano sul podio dopo un anno e mezzo. Vince la Russia sulla Francia.
Una conferma che sa di fiducia e consapevolezza. Inizia bene la stagione della spada maschile italiana, che dopo la finale a otto conquistata da Enrico Garozzo e Lorenzo Bruttini nella prova individuale, torna da Berna con un bronzo a squadre che dà continuità al quarto posto del Mondiale di Mosca.
Gli Azzurri sono tornati, sono usciti da un periodo difficile e troppo lungo, ritrovando il podio un anno, cinque mesi e 21 giorni dopo l’ultima volta. Il terzo posto conquistato in Svizzera, nell’esordio stagionale, è frutto di una nuova sicurezza e arriva al termine di una prova lunghissima, cominciata, per Paolo Pizzo, Enrico Garozzo, Marco Fichera e Andrea Santarelli, dal tabellone dei 32. Prima di vincere la finalina battendo 45-36 un sorprendente Canada, capace di eliminare la Svizzera negli ottavi, l’Italia ha dovuto superare la Finlandia (41-33), il Kazakistan (45-35), Israele (45-24). Poi la battuta d’arresto, in semifinale, contro la Russia, un 41-35 maturato nell’ultimo assalto tra Marco Fichera e Sergey Khodos, saliti in pedana con le due squadre in parità.
Da quell’assalto, la Russia ha preso lo slancio necessario per vincere la gara, battendo in finale la Francia col punteggio di 28-27. L’Italia non ha perso il filo, e contro il Canada, pur partendo male, ha costruito stoccata dopo stoccata la rimonta che ha portato al bronzo. Un podio importante per il risultato in sé e per i punti che porterà agli Azzurri in ottica Rio 2016. Il quarto posto dei Mondiali di Mosca e la vittoria, in quella gara, sulla Francia ai quarti di finale, ha ridato fiducia a una squadra le cui qualità tecniche non sono mai state in discussione. Se la qualifica si chiudesse ora, gli Azzurri sarebbero a Rio. Ma mancano ancora tre gare, da qui a fine marzo, prima di poter festeggiare per un risultato che solo quattro mesi fa sembrava fuori portata. Per molti, ma non per loro, che ci hanno sempre creduto.
Twitter: GabrieleLippi1
Foto di Augusto Bizzi per Federscherma