Yakimenko fenomeno a Budapest, Curatoli ottavo

Seconda vittoria di fila per il campione del Mondo, che batte in finale Kim. Ottima prova di Curatoli, ottavo a fine gara. Podio per Rousset e Ibragimov.

 

Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. Un vecchio maestro di calcio e di vita come Giovanni Trapattoni lo ha reso un mantra della sua filosofia. Soprattutto se il gatto da mettere nel sacco risponde al nome di Alexei Yakimenko: Enrico Berrè, Nicolas Rousset e, da ultimo, il coreano Junghwan Kim hanno sperimentato sulla loro pelle la veridicità dell’assunto cult di Giovanni da Cusano Milanino, arrivando a un passo dall’uccidere – sportivamente parlando, ben chiaro – il campione del Mondo ma subendone sempre la rimonta.

Vince ancora il russo, e lo fa da fenomeno qual’è. Uscendo alla grandissima da momenti in cui il baratro dell’eliminazione si era spalancato pericolosamente sotto i suoi piedi, con soluzioni ardite che solo chi è in momento di grazia può concepire e realizzare: siano da esempio l’uscita in tempo da manuale con cui ferma la corsa di Enrico Berrè, o la controparata in aria con cui si prende l’intera posta in palio e fa schizzare sulle poltroncine il pubblico in sala. Meravigliosa conclusione di una rimonta iniziata quando il coreano Kim veleggiava sul 14-11. La terza rimonta della giornata, dopo quella già citata contro l’azzurro e quella della semifinale contro il francese Nicolas Rousset, poi terzo assieme all’altro russo, Kamil Ibragimov.

In casa Italia, la nota più bella arriva da Luca Curatoli, le cui buone prestazioni ormai non soprendono più. Ottavo posto finale per lui, maturato dopo la sconfitta ai quarti di finale contro Ibragimov, e la palma di miglior azzurro. Con la perentoria vittoria su Bongil Gu (15-7 senza storia) come gemma della giornata. Termina agli ottavi di finale la gara di Aldo Montano – battuto da Max Hartung, ma magistrale nell’assalto del 32 contro Benedikt Wagner, dominato in maniera molto più netta di quanto il punteggio di 15-8 possa suggerire – ed Enrico Berrè, con il romano autore di un’ottima prova e arrivato a una stoccata dal battere il futuro vincitore di giornata.

In chiave lotta per Rio, da segnalare la battuta d’arresto di Diego Occhiuzzi, che dopo aver sofferto per piegare al primo turno il francese Zatko (15-14), viene fermato nell’assalto successivo dal tedesco Bjorn Hübner per 15-13, mentre Luigi Samele ammaina probabilmente le speranze di qualificazione dopo essere stato eliminato al primo assalto di giornata dal romeno Tiberiu Dolniceanu. Un peccato, perchè Gigi dopo essere partito malissimo e aver chiuso sotto 8-1 la prima parte di match, si è prodotto in una grande rimonta che lo ha portato fino al -1 sull’8-9, ma la successiva reazione del romeno ha chiuso ogni discorso, con Dolniceanu che chiude sul 15-10.

Per quanto concerne la gara degli altri azzurri, stop al tabellone dei 32 per Riccardo Nuccio, Massimiliano Murolo e Alberto Pellegrini, con quest’ultimo che nel match di esordio ha battuto Leonardo Affede in un palpitante derby risoltosi solo all’ultima stoccata.

Classifica – 1. Yakimenko (Rus), 2. Kim (Kor), 3. Ibragimov (Rus), 3. Rousset (Fra), 5. Dolniceanu (Rou), 6. Hartung (Ger), Anstett (Fra), Curatoli (Ita)

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

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